Omicidio Giulia Tramontano, Alessandro Impagnatiello a processo con giudizio immediato: rischia l’ergastolo
Si terrà il prossimo 18 gennaio, davanti alla Corte d'Assise di Milano, il processo per Alessandro Impagnatiello, 30 anni, imputato di omicidio volontario aggravato (nonché occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza non consensuale) per aver ucciso con 37 coltellate la fidanzata 29enne Giulia Tramontano, incinta al settimo mese del figlio Thiago, nell'abitazione che condividevano a Senago (Milano) il 27 maggio del 2023.
La famiglia di Giulia, rappresentata dall'avvocato Giovanni Cacciapuoti, è pronta a costituirsi parte civile nel processo. Una strada che verrà tentata anche dal Comune di Senago, con l'appoggio di Antonio Ingroia.
Riconosciuta per Impagnatiello l'aggravante della premeditazione
Nel provvedimento con cui la gip di Milano Angela Minerva ha mandato Impagnatiello a processo, sono state riconosciute tutte le quattro aggravanti contestate dalla pm Alessia Mengazzo, titolare delle indagini dei Carabinieri: crudeltà, vincolo della convivenza, futili motivi e soprattutto premeditazione, inizialmente esclusa nell'ordinanza di convalida del fermo. Il barman, adesso, rischia l'ergastolo.
Il topicida e i tentativi di avvelenamento
Durante le indagini infatti sono emersi i numerosi tentativi che Alessandro Impagnatiello, nei mesi precedenti all'omicidio, avrebbe fatto per avvelenare la compagna incinta. A incastrarlo definitivamente, le buste di topicida ritrovate nello zainetto di lavoro e quantità ingenti di bromadiolone ritrovati durante l'autopsia nel corpo di Giulia.
E numerose ricerche sul web effettuate dal cellulare di Impagnatiello, che nel frattempo portava avanti una relazione segreta con una collega: "Come avvelenare una donna incinta", "effetti del veleno per topi sull'uomo", "quanto veleno necessario per uccidere una persona". Così come l'acquisto via Internet, dietro il nome falso di Andrea Valdi, di ammoniaca e cloroformio.
Il giorno dell'omicidio di Giulia Tramontano
Il giorno dell'omicidio, 27 maggio 2023, Giulia Tramontano torna nel suo appartamento di Senago, scortata dalla suocera, su tutte le furie: ha appena incontrato l'altra donna del fidanzato, che le ha anche rivelato di essere rimasta incinta e di avere abortito. "Fatti trovare a casa", scrive al compagno. Lui è lì che la aspetta. È in quel momento che esplode la sua furia, a colpi di coltello: sono 37 fendenti a uccidere Giulia.
Il 30enne, in seguito, cercherà in ogni modo di sbarazzarsi del corpo, tentando prima di dargli fuoco nella vasca da bagno e poi nascondendolo nel bagagliaio dell'auto per giorni. Lo scaricherà infine in una zona abbandonata di Senago, nell'intercapedine di un garage.