Omicidio Giovanna Chinnici, uccisa dal cognato per un parcheggio: “In passato denunce per questioni di vicinato”
C'erano già stati, in passato, litigi e denunce per questioni di vicinato: è quanto è stato rivelato a Fanpage.it da fonti investigative relativamente all'omicidio di Giovanna Chinnici, la donna che è stata uccisa a coltellate dal cognato 63enne Giuseppe Caputo a Nova Milanese (Monza e Brianza). Stando a quanto ricostruito fino a questo momento, l'uomo avrebbe avuto prima una discussione con la figlia di Chinnici, una ragazza di 28 anni, per un parcheggio.
La dinamica dell'omicidio
Sarebbe quindi andato in casa a prendere un coltello e l'avrebbe minacciato. La giovane avrebbe iniziato a urlare: sul posto sarebbero quindi accorsi alcuni parenti e la donna, che avrebbe provato a difendere la ragazza. L'uomo l'avrebbe quindi accoltellate tre o quattro volte. Sarebbero poi stati gli altri parenti a chiamare i soccorsi.
Sul posto sono intervenuti gli operatori sanitari del 118, inviati dalla centrale operativa dell'Agenzia regionale emergenza urgenza della Lombardia (Areu), e i carabinieri della compagnia di Desio. I primi hanno trasferito la donna in condizioni gravissime all'ospedale di Desio. Una volta arrivata, è stato dichiarato il decesso: le ferite al torace sarebbero state troppo gravi.
La vittima e il fermato vivevano nello stesso edificio
I carabinieri di Desio hanno invece svolto tutti i rilievi del caso e trasferito il 63enne in caserma: per il momento è in stato di fermo. I militari hanno poi ricostruito la dinamica e il contesto in cui è maturato il delitto. Chinnici, la figlia e il 63 anni vivevano in un edificio abitato da tre famiglie, tutte imparentate tra loro. Da diverso tempo c'erano litigi per questioni familiari, ma nessuno pensava che si sarebbe mai arrivati a un omicidio.