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Omicidio Giovanna Chinnici, parla il cognato che l’ha uccisa Giuseppe Caputo: “Vivevamo una vita d’inferno”

L’uomo che ha ucciso la cognata Giovanni Chinnici a Nova Milanese è stato interrogato dalla gip del Tribunale di Monza nel reparto di Psichiatria dell’ospedale San Gerardo. Il 62enne era già stato sanzionato per minacce contro i parenti.
A cura di Francesca Del Boca
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"La mia vita e quella della mia famiglia erano diventate un inferno. Ci buttavano in casa l'aria fredda del condizionatore, mia moglie si è anche ammalata gravemente di reumatismi per l'aria fredda. E adesso è in pericolo".

Sono le parole, pronunciate davanti al gip del Tribunale di Monza nel reparto di Psichiatria dell'ospedale San Gerardo, di Giuseppe Caputo, l'agente di commercio 62enne che la sera del 23 ottobre scorso ha ferito la nipote e ucciso a coltellate la cognata Giovanna Chinnici negli spazi comuni della palazzina che le due famiglie condividevano a Nova Milanese. La 28enne, che la madre ha cercato di difendere perdendo la vita, aveva appena occupato un parcheggio condominiale.

Il 62enne, subito sottoposto a fermo dai carabinieri della Compagnia di Desio e condotto in carcere, era stato poi trasferito nel reparto di Psichiatria dell'ospedale San Gerardo di Monza per una forte crisi che aveva fatto saltare il primo interrogatorio durante l'udienza di convalida. Lì, in presenza della giudice, ha ribadito la stessa versione data dal figlio Andrea negli istanti immediatamente successivi alla tragedia.

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"Continuavano con dei condizionatori a buttarci del freddo in casa. Una persona trattata in questa maniera poi reagisce, anche se ha reagito nel modo sbagliato", aveva raccontato il figlio di Caputo. Il padre, in passato, era già stato sanzionato dal giudice di pace per un caso di minacce contro i parenti. Mentre sarebbe pendente un altro provvedimento per una vicenda simile."Io e mia madre soffrivamo per il freddo, dovevamo coprirci veramente tanto e mio padre non voleva vederci soffrire. C'erano già delle denunce di mezzo sia da parte nostra che da parte loro, si litigava sempre. Andavano avanti da circa 5-6 anni".

"Tutto falso", era già stata la replica della sorella della vittima. "Come fate a pensare una cosa del genere? Quando si accende l'aria condizionata si raffredda la casa del vicino? Ma come è possibile? È ovviamente assurdo".

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