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Omicidio Gigi Bici, sceglie il rito abbreviato Barbara Pasetti: come si difende la donna dopo aver confessato

Barbara Pasetti, accusata dell’omicidio e dell’occultamento di cadavere di Gigi Bici, ha chiesto il rito abbreviato: se non venisse riconosciuta la premeditazione la donna non rischia più di 16 anni.
A cura di Giorgia Venturini
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Ha scelto il rito abbreviato Barbara Pasetti, la donna di 41 anni in carcere con l'accusa dell'omicidio e dell'occultamento di cadavere del 60enne Gigi Bici. La donna nell'interrogatorio dello scorso 5 ottobre nel carcere di Vigevano, in provincia di Pavia, aveva confessato l'omicidio spiegando che aveva ucciso Gigi Bici perché era preoccupato per le sue continue richieste di denaro e per le minacce. Minacce che secondo l'imputata Gigi Bici rivolgeva a lei e al figlio.

Le indagini coordinate dai pubblici ministeri Valentina Terrile e Andrea Zanoncelli hanno svelato altro. La versione è stata contesta anche da una dei figli della vittima – tutti e tre si sono costituiti parte civile durante il processo – che si è detta preoccupata che la versione di Barbara Pasetti possa infangare la memoria del padre. Ora la donna ha chiesto il rito abbreviato: questo vuol dire che avrebbe uno sconto della pena su una possibile condanna. Inoltre se non venisse riconosciuta la premeditazione la donna non rischia più di 16 anni.

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La dinamica dei fatti secondo l'accusa

Certo è che Gigi Bici, il soprannome di Luigi Criscuolo, era scomparso l'8 novembre 2021. Il suo corpo era stato trovato un mese dopo, il 20 dicembre 2021, proprio su segnalazione di Barbara Pasetti. Dalle indagini è emerso che la donna avesse ingaggiato la vittima per mettere in atto il piano contro l'ex marito: la Pasetti – secondo l'accusa – voleva che Gigi Bici intimidisse l'ex compagno impugnando una pistola che lei stessa gli aveva fornito. Gigi Bici era stato ingaggiato proprio per questo sotto promessa di un compenso.

Ma qualcosa è andato storto: la vittima poi si sarebbe tirata indietro e quando si è presentata dalla Pasetti per riconsegnare la pistola la donna ha fatto partire un colpo che ha colpito e ucciso l'uomo. Per la donna erano scattate le manette dopo settimane di indagini, fino alla confessione in carcere lo scorso 5 ottobre.

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