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Omicidio Gigi Bici, nuovo sopralluogo nella villa di Barbara Pasetti: si cerca l’arma del delitto

Oggi è stato effettuato un nuovo sopralluogo nella villa di Barbara Pasetti, la donna arrestata per tentata estorsione ma indagata per omicidio e occultamento di cadavere nell’inchiesta relativa all’omicidio di Gigi Bici.
A cura di Ilaria Quattrone
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Ci sono ancora molti nodi da sciogliere nella vicenda relativa all'omicidio di Luigi Criscuolo, conosciuto come "Gigi Bici" per la sua attività di commercio delle biciclette. Nella giornata di oggi, martedì 1 febbraio, la squadra mobile di Pavia insieme alla polizia scientifica è tornata nella nella villa di Barbara Pasetti. La donna si trova in carcere a Vigevano e deve rispondere di diverse accuse: è stata arrestata per tentata estorsione, ma è anche indagata per omicidio e occultamento di cadavere.

Cosa si sa sull'omicidio di Gigi Bici

Il 60enne è scomparso l'8 novembre scorso. In base a quanto ricostruito fino a questo momento, quel giorno Pasetti avrebbe telefonato un amico di Gigi Bici. A lui avrebbe chiesto aiuto per "sbarazzarsi dell'ex marito" e avrebbe raccontato che Criscuolo sarebbe stato picchiato e non poteva parlare a causa della mandibola rotta. Sempre da allora sarebbero partite diverse chiamate e alcune lettere contenenti richieste intimidatorie e indirizzate ai famigliari dell'uomo: sarebbero stati chiesti fino a 390mila euro per poter rivedere il 60enne.

Queste lettere, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, sarebbero state scritte proprio dalla Pasetti. Il 20 dicembre, il corpo di Gigi Bici viene ritrovato fuori dall'abitazione della donna: a fare la macabra scoperta è il figlio della fisioterapista. Da quel momento la donna racconterà di non essere collegata in alcun modo all'uomo e di non conoscerlo. Una tesi smentita da più parti: in primis dal carrozziere della donna e conoscente di Criscuolo che avrebbe messo in contatto in due proprio affinché il 60enne aiutasse la donna con l'ex marito, reo di presunte persecuzioni nei confronti di Pasetti. Per i magistrati, la donna sarebbe stata aiutata da qualcuno a uccidere l'uomo.

Si cercano l'arma del delitto e il cellulare del 60enne

Gli investigatori stanno cercando di capire, qualora fosse dimostrata la sua colpevolezza, chi possa averla aiutata a ucciderla e soprattutto dove sia stato il corpo prima del suo ritrovamento. Per questo motivo oggi sono stati svolti ulteriori sopralluoghi nella abitazione che è sotto sequestro dal 20 gennaio. Si cerca inoltre l'arma del delitto, ma anche il cellulare del 60enne. Intanto l'avvocato di Pasetti ha depositato un ricorso al tribunale del Riesame dopo che è stata respinta la richiesta di scarcerazione.

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