Omicidio Francesco Capuano, i Ris cercano tracce nel garage dove l’ex bidello è stato ucciso con 3 colpi di pistola

Si sono conclusi i primi sopralluoghi dei carabinieri del Reparto investigazioni scientifiche (Ris) di Parma nel garage di Suzzara (in provincia di Mantova) dove lo scorso 23 dicembre è stato ucciso Francesco Capuano. Il 79enne è stato raggiunto alla testa da tre colpi di pistola da una persona ancora sconosciuta e per un motivo ancora ignoto. Gli investigatori hanno setacciato il box alla ricerca di una traccia che possa dare una direzione alle indagini e, con l'aiuto delle unità cinofile, hanno cercato qualche possibile residuo di polvere da sparo all'interno dell'appartamento sovrastante. Intanto, nelle prossime ore dovrebbe arrivare il nullaosta della pm Elisabetta Favaretti per procedere alla sepoltura del corpo di Capuano, visto che gli accertamenti sulla salma dovrebbero essere conclusi.
Proprio l'autopsia, eseguita nelle camere mortuarie dell’ospedale Carlo Poma di Mantova, potrebbe fornire informazioni utili per gli investigatori. L'esame ha stabilito che Capuano è stato ucciso con tre colpi di pistola: uno alla tempia e gli altri due alle estremità della fronte. I proiettili che sono stati estratti dai medici sono stati affidati ai carabinieri del Ris, che ora procederanno con le analisi nella speranza di individuare l'arma del delitto, che non è stata ancora trovata.
L'omicidio di Capuano in 10 minuti
Stando a quanto ricostruito finora, Capuano è stato ucciso intorno alle 9:30 di lunedì 23 dicembre. Quella mattina era sceso in garage insieme alla figlia 46enne con cui vive a Suzzara ed era salito nella sua Fiat Panda per andare con lei a fare la spesa. Il 79enne era seduto al posto di guida quando, ha raccontato la donna, si sarebbe reso conto di aver dimenticato in casa le sigarette e i fazzoletti. Così, la 46enne sarebbe risalita nell'appartamento e quando è tornata al box avrebbe scoperto il padre accasciato, senza vita, sul volante.
Un arco di tempo di circa 10 minuti, nel quale l'assassino avrebbe aperto la portiera della Panda e avrebbe fatto fuoco a distanza ravvicinata uccidendo Capuano. Un modus operandi che ricorda un'esecuzione, con l'omicida che sapeva quando colpire e con i vicini che non hanno sentito nulla. Inoltre, un omicidio che è avvenuto in un condominio che non ha telecamere interne e che si trova vicino a una strada priva di sistema di videosorveglianza pubblico.
Le indagini nel box e nell'appartamento di Suzzara
Per il momento, gli investigatori non escludono alcuna ipotesi. È probabile, infatti, che l'assassino fosse appostato all'interno del garage, in attesa dell'occasione giusta per uccidere. Per questo motivo, i carabinieri del Ris hanno setacciato il box alla ricerca di una qualche possibile traccia lasciata involontariamente.
Continuano, parallelamente, gli accertamenti sul passato di Capuano e della sua famiglia. Il 79enne ha lavorato per anni come bidello a Napoli e si è trasferito a Suzzara nel 2010. È incensurato e le prime indagini sembrerebbero escludere legami con la malavita, sia nel Mantovano che in Campania. L'appartamento dove viveva con la figlia 46enne è stato posto sotto sequestro e, con l'aiuto delle unità cinofile, perquisito alla ricerca di eventuali tracce di polvere da sparo.