Omicidio Fiorenza Rancilio, presto la perizia psichiatrica per valutare l’imputabilità del figlio Guido
Rimarrà piantonato all'ospedale Policlinico fino a quando non verrà eseguita la perizia psichiatrica disposta dalla Procura di Milano il 36enne Guido Pozzolini Gobbi Rancilio, che nella mattinata dello scorso 13 dicembre ha ucciso la madre Fiorenza sferrandole un violento colpo alla testa con un manubrio da palestra: l'omicidio è avvenuto intorno alle 7 nell'attico di proprietà della donna, erede di un vero e proprio impero immobiliare, nel palazzo di famiglia in via Crocefisso 6 a Milano (zona Missori).
L'accertamento psichiatrico sulle condizioni dell'uomo, disposto dalla pm Ilaria Perinu, servirà ad accertare la sua capacità di intendere e di volere al momento dell’omicidio di Fiorenza Rancilio e, di conseguenza, la sua eventuale imputabilità per l'accusa di omicidio volontario aggravato.
Il 36enne, del resto, ha alle spalle una lunga storia di ricoveri in Psichiatria, trattamenti sanitari obbligatori e chiamate ai Carabinieri, nonché una diagnosi clinica di schizofrenia. La mattina stessa del delitto è stato trovato seduto accanto al corpo senza vita della madre, in stato catatonico, mentre "farfugliava" e ripeteva ossessivamente una frase ("Viva la libertà").
E da tempo la madre, confidandosi con amici e parenti, spiegava di temere quel figlio ormai fuori controllo. "Ho paura di Guido, spacca tutto", si era aperta con un amico residente all'estero dopo una delle ennesime crisi di rabbia del figlio, a cui non è mai seguita una denuncia alle forze dell'ordine da parte della famiglia. "Distrugge i mobili, butta in aria le sedie".