Omicidio Fabio Ravasio, la famiglia del 52enne rivuole i soldi prestati alla mantide di Parabiago
Avrebbe pianto Adilma Pereira Carneiro quando ha ricevuto la notifica del sequestro conservativo dei beni richiesto dai genitori di Fabio Ravasio. La 49enne è detenuta in una cella del carcere di San Vittore dallo scorso 22 agosto, quando è stata arrestata con l'accusa di aver organizzato l'omicidio del suo compagno. Già da tempo i genitori del 52enne ucciso il 9 agosto da un'Opel Corsa che lo ha travolto a Parabiago (Milano) sospettavano che Carneiro fosse più interessata ai soldi della famiglia che al legame sentimentale e ora, con questo atto emesso dal giudice civile, sperano di aver congelato le risorse economiche della 49enne.
Il sequestro voluto dai genitori di Fabio Ravasio
Carneiro era arrivata in Italia dal Braile nel 2003, quando sbarcò all'aeroporto di Malpensa con 13 chili di cocaina. Negli ultimi anni aveva iniziato una relazione con Fabio Ravasio, ma secondo la famiglia del 52enne in realtà puntava a impossessarsi della sua eredità. La famiglia Ravasio, infatti, ha diversi possedimenti immobiliari e ingente disponibilità economica, tanto che tempo fa aveva prestato a Fabio e Adilma un milione di euro per l'acquisto della casa di via delle Orchidee. Denaro che non era mai stato restituito, al punto che la famiglia del 52enne aveva dovuto procedere con un decreto ingiuntivo.
La scorsa settimana, riporta La Prealpina, Carneiro ha ricevuto in cella la notifica del sequestro conservativo disposto dal giudice di pace e voluto dai Ravasio. In questo modo, la famiglia del 52enne spera di congelare del tutto le proprietà della donna.
Carneiro ha negato le pratiche esoteriche
Nel frattempo, il pubblico ministero Ciro Caramore e gli investigatori stanno proseguendo con gli interrogatori agli ex di Carneiro. In particolare, Massimo Ferretti, barista e amante della 49enne, e Marcello Trifone, marito di Carneiro e padre biologico dei gemelli che Ravasio pensava fossero suoi.
La 49enne, che secondo gli inquirenti avrebbe organizzato il piano omicida e avrebbe assoldato i vari complici (compreso uno dei suoi figli) promettendo loro soldi e appartamenti, per il momento non ha fornito la sua versione dei fatti in merito all'accusa di omicidio. Avrebbe negato, invece, qualsiasi pratica esoterica, perfino sacrifici di animali, che le avevano attribuito gli altri indagati.