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La mantide di Parabiago

Omicidio Fabio Ravasio, arrestato l’ottavo complice: “Ha finto un malore per distrarre i testimoni”

I carabinieri di Legnano hanno fermato l’ottavo indagato per l’omicidio di Fabio Ravasio, commerciante di Parabiago investito in macchina su ordine della compagna. “Ha simulato un malore in strada poco prima dell’agguato”
A cura di Francesca Del Boca
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C'è un altro tassello nel piano criminale architettato da Adilma Pereira Carneiro per uccidere il compagno e padre dei suoi figli Fabio Ravasio, commerciante 52enne investito mentre era in sella alla sua mountain bike lo scorso 9 agosto.

Si tratta di un uomo di 45 anni, di nazionalità magrebina, che davanti agli inquirenti ha ammesso di essere stato assoldato dalla "mantide di Parabiago" con la promessa di ricevere in cambio un immobile di proprietà: il suo compito, secondo quanto raccontato ai Carabinieri della Compagnia di Legnano, era quello di simulare un malore in strada per distrarre i tanti testimoni presenti nei secondi immediatamente precedenti all'investimento di Ravasio, e permettere così agli esecutori materiali di entrare in azione senza occhi indiscreti.

L'uomo, adesso, è stato arrestato e condotto all'interno del carcere di Busto Arsizio. È l'ottavo complice del gruppo omicida capeggiato da "Adi" e formato dall'ex marito Marcello Trifone, il figlio 26enne Igor Benedito, l'amante Massimo Ferretti, il fidanzato della figlia e un altro "palo", il meccanico che avrebbe manomesso l'Opel Corsa che ha travolto Ravasio.

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