Omicidio don Roberto Malgesini, condannato all’ergastolo Mahmoudi Ridha
É stato condannato all'ergastolo Mahmoudi Ridha, l'uomo accusato di aver ucciso a coltellate nel settembre del 2020 don Roberto Malgesini, noto come il prete degli ultimi. I giudici della Corte d'Assise hanno confermato la pena chiesta dal pubblico ministero di Como Massimo Astori che si era espresso nella sua arringa durante la giornata.
Il killer incastrato dalle telecamere
Nella requisitoria di oggi pomeriggio, il pm che ha indagato sulla vicenda ha ricostruito gli ultimi momenti di vita del sacerdote, mostrando il video delle telecamere di videosorveglianza che riprendono Ridha davanti alla casa di don Malgesini. Sullo sfondo, si vede l'imputato avventarsi sul sacerdote brandendo un coltello. Il pubblico ministero ha inoltre ripercorso la vita del cittadino di origini tunisine, raggiunto da ben sei decreti di espulsione poi mai eseguiti nel corso degli anni. Infine, Astori ha concluso ribadendo quanto già stabilito da più perizie psichiatriche: Mahmoudi Ridha era capace di intendere e di volere al momento dell'omicidio e ha agito perfettamente conscio di quanto stesse facendo.
L'imputato: Non chiederò mai scusa, il prete era un peccatore
Durante la prima udienza del processo a suo carico, Mahmoudi Ridha aveva dichiarato che non chiederà "mai scusa per il prete" ucciso in quanto quest'ultimo "è un peccatore davanti al Signore". L'imputato aveva poi suggerito che questa situazione, l'omicidio del sacerdote, fosse stata causata dagli avvocati. Poi, aveva ribadito la sua mancanza di dispiacere per quanto accaduto a don Malgesini. Il suo legale, con cui l'imputato si era rifiutato di parlare prima dell'udienza, aveva chiesto una perizia psichiatrica che ha attestato come Mahmoudi fosse capace di intendere e di volere al momento del delitto, nonostante avesse e abbia tuttora manie di persecuzione. Ora rischia la condanna all'ergastolo.