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News sull'omicidio di Yana Malayko

Omicidio di Yana Malaiko, condannato a 20 anni l’ex fidanzato Dumitru Stratan: per i giudici non ci fu premeditazione

La corte di Assise del Tribunale di Mantova ha condannato a 20 anni di carcere Dumitru Stratan, accusato di aver ucciso la ex fidanzata Yana Malaiko a Castiglione delle Stiviere nel maggio 2023. I giudici hanno escluso la premeditazione, in virtù della quale invece la Procura aveva chiesto l’ergastolo.
A cura di Alice De Luca
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I giudici hanno condannato a 20 anni di carcere Dumitru Stratan, il 35enne accusato di aver ucciso la ex fidanzata Yana Malaiko dopo averla attirata con una scusa nell'appartamento della sorella a Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova. Dai capi d'accusa (omicidio volontario e occultamento di cadavere) la corte di assise ha escluso la premeditazione, in ragione della quale il pm aveva invece chiesto l'ergastolo. I parenti della ragazza, che si erano presentati al tribunale di Mantova con striscioni che chiedevano "giustizia per Yana", si sono detti delusi della sentenza.

L'omicidio della 23enne ucraina risale alla notte tra il 19 e il 20 maggio 2023: secondo quanto ricostruito nelle indagini, Stratan aveva visto la ex compagna uscire a cena con un altro uomo e avrebbe deciso di tenderle un agguato. Fingendo che il loro cagnolino stesse male, era riuscito a farla venire nell'appartamento dove abitava la sorella e lì l'aveva aggredita e uccisa.

Yana Malaiko
Yana Malaiko

Il 35enne moldavo confessò l'omicidio dell'ex fidanzata soltanto dopo due mesi trascorsi in carcere, ma non rivelò mai dove avesse nascosto il corpo. Fu localizzato dieci giorni dopo l'omicidio nelle campagne di Lonato, in provincia di Brescia, a pochi chilometri da Castiglione. Gli investigatori lo trovarono all'interno di una valigia, avvolto in un cellophane.

Durante la confessione, Stratan aveva raccontato di aver colpito Malaiko per allontanarla da sé durante una discussione, per poi spostarsi in un'altra stanza, senza accorgersi di averla fatta morire. Aveva quindi negato di aver programmato l'omicidio, ma i racconti dell'uomo non avevano convito gli inquirenti. Ad avvalorare l'ipotesi della premeditazione c'erano, secondo l'accusa, diversi elementi: tra questi il fatto che Stratan avesse staccato la telecamera dell'ascensore del palazzo e che avesse cercato online le istruzioni per produrre veleno in casa.

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