Omicidio di Voghera, spuntano le chat fra l’imputato Adriatici e i magistrati che devono giudicarlo
Messaggi che dimostrerebbero un rapporto amicale tra Massimo Adriatici, avvocato ed ex assessore alla Sicurezza del Comune di Voghera e l'allora capo reggente della procura di Pavia, Mario Venditti, e ancora con la giudice Daniela Garlaschelli, ex presidente della sezione penale del tribunale e sorella della sindaca di Voghera, Paola Garlaschelli.
Sono proprio questi che, secondo gli avvocati dei familiari di Youns El Boussettaoui ucciso da Adriatici a luglio 2021 in Piazza Meardi, dimostrerebbero che non ci sono i presupposti per poter procedere con tranquillità nel processo.
La richiesta degli avvocati di Youns
Contattato da Fanpage.it, il legale Marco Romagnoli – che assiste la famiglia con la collega Debora Piazza – ritiene che il processo vada trasferito e chiede quindi che la Procura generale proceda con la "remissione del processo".
L'articolo 45 del Codice di procedura penale disciplina questa pratica: questo prevede che in caso di gravi situazioni esterne al processo è possibile spostare quest'ultimo in altra sede. Per i legali quindi i messaggi tra Adriatici e le più alte cariche del tribunale – che sono ancora in servizio a Pavia – bastano per procedere con un trasferimento.
"Fin dall'inizio delle indagini, ci sono state delle difficoltà. Pensiamo all'autopsia avvenuta senza che fossimo avvisati, alla difficoltà per ottenere i video, al diniego per la copia forense del cellulare o ancora alla sparizione della relazione dei Ris sui proiettili vietati".
Già per l'acquisizione dei video, la Procura aveva negato agli avvocati la possibilità di poterne entrare in possesso. I legali impugnarono la decisione davanti al giudice per le indagini preliminari che diede loro ragione. Nel caso specifico della copia forense del cellulare, non è stato così e gli avvocati sono dovuti ricorrere in Cassazione.
La Corte aveva dichiarato legittima la richiesta dei difensori e che avrebbero dovuto esaminare gli atti e le prove. Il pubblico ministero ha ammesso solo la consultazione e gli avvocati, come hanno raccontato a Fanpage.it, possono solo prendere appunti in Procura e davanti a un carabiniere.
I messaggi
Nello scambio di messaggi tra il magistrato Mario Venditti e Adriatici si legge: "Se è ancora in zona può passare da me?", chiede Venditti. Richiesta a cui l'ex assessore avrebbe risposto "termino l'udienza e salgo da lei!".
Nello stesso pomeriggio all'avvocato arriva un messaggio da un medico: "Mi è stato il suo numero dal signor procuratore Mario Venditti in merito alla questione della revoca di patente a carico di mia figlia. Sono a chiederle quando fosse possibile fissare un appuntamento per discutere della questione".
Non mancano poi quelli tra Adriatici e la giudice Garlaschelli che avrebbe indicato un post – poi rimosso – scritto su Facebook dove si critica la politica "tolleranza zero" della giunta di Voghera: "Avvocato, mi pare giusto segnalarglielo perché è un post aperto al pubblico". Messaggio al quale Adriatici risponde con un grazie.
Ancora la giudice dà alcune informazioni su un fascicolo: "Sono in ufficio e ho notato che il suo procedimento (..) è prescritto" allegando uno screenshot di un capo di imputazione. Anche in questo caso Adriatici risponde, ringraziando.
Venti giorni dopo la morte di Youns, la giudice avrebbe inviato "su whatsapp un'immagine ad Adriatici, indecifrabile". Per questi messaggi, la richiesta degli avvocati presentata anche dalla sorella del 39enne durante il presidio di sabato davanti la procura di Pavia.