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Voghera, l'assessore leghista Massimo Adriatici spara e uccide un uomo

Omicidio di Voghera, l’ex assessore Massimo Adriatici in aula: “Non ricordo nulla, ho un vuoto”

Massimo Adriatici ha ricostruito in Tribunale la sera del 20 luglio 2021 in cui uccise Youns El Boussettaoui. L’ex assessore alla Sicurezza di Voghera (Pavia) ha detto di non ricordare il momento dello sparo, aggiungendo che portava la pistola “con colpo in cassa e senza sicura”.
A cura di Enrico Spaccini
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Massimo Adriatici e Youns El Boussettaoui
Massimo Adriatici e Youns El Boussettaoui

Massimo Adriatici ha detto di non ricordarsi nulla dello sparo con cui ha ucciso Youns El Boussettaoui la sera del 20 luglio 2021. L'ex assessore leghista alla Sicurezza per il Comune di Voghera (in provincia di Pavia) ha risposto alle domande del pm nella nuova udienza del processo che lo vede imputato per eccesso colposo di legittima difesa che si è tenuta questa mattina, mercoledì 18 settembre. "Ho un vuoto, ho agito d'istinto", ha dichiarato Adriatici: "Sicuramente mi è partito il colpo, ma inavvertitamente".

Cos'è accaduto la sera del 20 luglio 2021 a Voghera

In aula Adriatici ha ricordato di aver visto quella sera di luglio di tre anni fa El Boussettaoui vicino al bar Ligure di Voghera che "infastidiva i clienti". L'allora assessore alla Sicurezza si sarebbe, dunque, avvicinato al 39enne (affetto da problemi psichiatrici) e questo gli avrebbe dato uno schiaffo al volto tanto violento da farlo cadere a terra.

Le telecamere di sorveglianza della zona non hanno ripreso il momento dello sparo, ma ci sono immagini di Adriatici finito a terra. Ad un certo punto, l'assessore ha estratto la pistola e ha colpito il 39enne uccidendolo.

La dinamica dello sparo

Al centro del processo c'è proprio la dinamica della caduta di Adriatici e il movimento che l'ormai ex assessore avrebbe fatto per sparare a El Boussettaoui. Durante l'udienza del 18 settembre, però, lo stesso Adriatici ha detto di aver "agito d'istinto, ho avuto paura" aggiungendo, però, di non ricordare nulla: "Ho un vuoto".

Così, sostiene, tutto quello che può riferire della dinamica dello sparo può "raccontarlo solo da spettatore", avendo più volte guardato i video delle telecamere. Quello che è certo è che il colpo è partito dalla sua arma: "Ma inavvertitamente", si è difeso.

Se l'involontarietà dello sparo dovesse trovare conferme durante il processo, si dovrà chiarire come ciò sia stato possibile. A precisa domanda del pm, Adriatici ha ammesso che quella sera portava con sé la sua pistola "con colpo in canna e senza sicura, perché altrimenti non avrei avuto il tempo di attrezzarla in caso di bisogno".

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