video suggerito
video suggerito

Omicidio di Vigevano, il compagno della vittima confessa davanti al giudice

Durante l’interrogatorio di convalida Marco De Frenza ha confessato di aver ucciso a coltellate la compagna Marylin Pera al termine di una lite nella loro casa a Vigevano lo scorso martedì 10 agosto. L’uomo aveva vissuto per 27 ore con il cadavere prima di andarsi a costituire. Ora si attende la decisione del giudice per le indagini preliminari sulla convalida del fermo.
A cura di Giorgia Venturini
18 CONDIVISIONI
Immagine

Ha confessato l'omicidio anche davanti al giudice per le indagini preliminari Marco De Frenza, il cinquantanovenne in carcere per aver ucciso la compagna Marylin Pera in un'abitazione a Vigevano martedì 10 agosto. Da quanto ammesso, ha tenuto il cadavere in casa per un intero giorno prima di convincersi ad andare a costituirsi. La coppia era andata a convivere da un paio di settimane: l'aggressione sarebbe avvenuta al termine di una lite. Resta ancora sconosciuto il movente: tra le possibilità quella che la donna volesse tornare con il marito. Agli inquirenti infatti De Frenza ha spiegato che la donna aveva trascorso la notte precedente il delitto non con lui ma in compagnia del marito e insieme avevano assunto cocaina. A seguito di queste dichiarazioni la Procura di Pavia ha nominato sia un medico legale per l'autopsia che un tossicologo forense per confermare o meno quanto dichiarato dal 59enne. Entrambi gli incaricati hanno 90 giorni di tempo per depositare i risultati dei loro esami.

L'uomo si è costituito 27 ore dopo l'omicidio

Ora, dopo l'interrogatorio, spetta al giudice per le indagini preliminari Pasquale Villani decidere o meno sulla convalida del fermo. Convalida che molto probabilmente, stando agli elementi emersi fino ad ora, arriverà: non è stata ancora depositata l'ordinanza, ma la difesa – affidata all'avvocato Valentina Zecchini Vaghi – non si aspetta nulla di diverso da una convalida con applicazione della custodia cautelare in carcere e, almeno per il momento, non intende nemmeno chiedere misure alternative. Durante la sua confessione, l'omicida ha raccontato come sono andati i fatti: ha precisato di aver sferrato alla donna più colpi con un coltello da cucina impugnato con la mano destra, raggiungendola alla gola. Solo 27 ore dopo, trascorse nell'appartamento di corso Novara con il cadavere, aveva deciso di consegnarsi alla giustizia. La donna, mamma di un ragazzo avuto da una precedente relazione, è rimasta vittima dell'uomo che diceva di amarla e che aveva scelto di condividere la vita con lei.

18 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views