Omicidio di Samarate, Nicolò dopo mesi rientra nella casa in cui morirono la sorella e la madre
Potrà ritornare nella sua casa di Samarate, in provincia di Varese, Nicolò Maja l'unico sopravvissuto della strage famigliare in cui sono morte la madre Stefania e la sorella Giulia, entrambe uccise dal marito-padre Alessandro Maja. Ora il ragazzo potrà entrare nella casa dove è avvenuta la tragedia: lo ha chiesto lui e il giudice per le indagini preliminari Piera Bossi ha autorizzato l'accesso anche se l'immobile resta ancora sotto sequestro.
Stando alle informazioni riportate dalla Prealpina, il giovane vuole riprendere in mano la propria vita rimpossessandosi dei suoi effetti personali come il cellulare, il computer e alcuni vestiti. Resta ancora negato a lui l'utilizzo del cellulare della sorella e della madre, fondamentali ancora per le indagini.
L'omicidio lo scorso maggio
Nulla dalla notte del 3 e 4 maggio, la notte in cui è stato commesso il duplice omicidio, le cose sono cambiate: in casa ci sono ancora le tracce di sangue delle vittime e nulla è stato ancora spostato e ripulito, almeno fino a quando il giudice non disporrà il dissequestro.
Nicolò sopravvissuto dopo mesi di coma
Oggi Nicolò dopo mesi di coma è tornato alla sua vita: a causa delle profonde ferite alla testa, inferte dal padre con violenza inaudita, cade in un coma profondo che inizialmente lascia poco spazio alle speranze. Invece Nicolò è sopravvissuto: lo scorso settembre ha lasciato l'ospedale di Varese. Vive ora con i nonni materni, ma potrà tornare a casa a recuperare alcuni suoi averi. Resta in carcere il padre di Nicolò: Alessandro Maja si presenterà per la prima udienza del processo il prossimo 13 gennaio.