Omicidio di Rozzano, Manuel Mastrapasqua è stato ucciso con una sola coltellata tra cuore e polmoni
Manuel Mastrapasqua è stato ucciso con un solo fendente. Una coltellata che il 19enne Daniele Rezza gli ha inferto tra cuore e polmoni, recidendogli un'arteria e provocandogli, così, una grave emorragia. Lo ha stabilito l'esame autoptico che si è svolto all'Istituto di Medicina legale di Milano sul corpo del 31enne di Rozzano, morto nelle prime ore di venerdì 11 ottobre. Il medico ha, poi, riscontrato anche la presenza di due lesioni, una sotto un occhio e una al mento, ma non è possibile determinare con certezza se risalgono alla colluttazione avuta con Rezza prima dell'accoltellamento oppure no. Intanto, il 19enne si trova in carcere a San Vittore con l'accusa di omicidio volontario e rapina impropria.
L'omicidio in viale Romagna a Rozzano per un paio di cuffiette wireless
L'autopsia che era stata disposta dalla Procura confermerebbe, così, la ricostruzione che era stata fatta dagli investigatori nelle scorse ore. Intorno alle 2:55 di venerdì 11 ottobre, Rezza, che era uscito di casa con un coltello nascosto nei pantaloni, ha incontrato Mastrapasqua, che stava tornando a casa dopo un turno di lavoro, in viale Romagna a Rozzano. Dopo averlo avvicinato con una scusa, il 19enne avrebbe strappato dalle orecchie del 31enne un paio di cuffiette wireless (dal valore di circa 14 euro).
A quel punto, Mastrapasqua avrebbe reagito e sarebbe nata una colluttazione con Rezza. Probabilmente, è in questi istanti che il 31enne ha riportato le lesioni sotto a un occhio e al mento (oppure potrebbe essersele procurate cadendo sul marciapiede). Il 19enne, poi, avrebbe estratto il coltello da cucina e lo ha colpito tra il cuore e i polmoni, centrando un'arteria.
La morte di Mastrapasqua e il tentativo di fuga di Rezza
Quando pochi minuti più tardi una pattuglia di carabinieri soccorre Mastrapasqua, era già in corso nel 31enne un'emorragia che lo porterà in poco tempo alla morte. Come ha raccontato lo stesso 19enne, una volta tornato a casa ha detto al padre di aver accoltellato un uomo, ma questo non gli avrebbe creduto. Dopodiché, si sarebbe fatto accompagnare da lui stesso alla stazione di Pieve Emanuele nella mattinata di sabato 12 ottobre, dove ha preso il treno con direzione Torino.
Il piano era fuggire in Francia, ma ad Alessandria si è avvicinato ad alcuni agenti della polizia ferroviaria e ha iniziato a fare le prime ammissioni. Sia nel primo interrogatorio con la pm e i carabinieri, sia in quello di convalida del fermo davanti al gip, Rezza ha confessato l'omicidio di Mastrapasqua.