Omicidio di Porta Romana, per il pm l’indagato deve restare in carcere
Il pubblico ministero che sta indagando sull'omicidio di Pierantonio Secondi, 82enne ucciso in casa sua nella serata di lunedì scorso, ha chiesto la convalida del fermo e della misura di custodia cautelare in carcere per Dorel Grec, il 35enne accusato del delitto. Questi è attualmente detenuto al carcere di San Vittore e all'interrogatorio del pm si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Il killer ha ucciso Pierantonio in nove minuti
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti coordinati dal pm Elio Ramondini, il 35enne di origini romene avrebbe avuto una breve frequentazione con la vittima, poi terminata. La fine del rapporto non sarebbe però mai andata bene all'uomo ora accusato di omicidio per cui l'82enne aveva già lamentato comportamenti al limite e una vita sotto stress. Lo scorso 13 ottobre era stato raggiunto da un divieto di avvicinamento alla vittima che l'aveva denunciato per stalking. Il culmine della rabbia del Grec sarebbe quindi arrivato lunedì sera quando, armato di una motosega, avrebbe fatto irruzione nell'appartamento in zona Porta Romana dell'anziano. Con lo stesso strumento avrebbe poi tranciato una mano della vittima prima di finirla a coltellate. Poi, la fuga. L'uomo, primo e unico sospettato del delitto, è stato rintracciato il giorno seguente nella farmacia in cui lavora. Gli investigatori avrebbero trovato un trolley con le sue impronte digitali e alcune mail in cui l'accusato spiegherebbe i motivi dell'omicidio. Il delitto si sarebbe consumato in appena nove minuti. Il romeno ha lasciato delle mail in una busta nell'androne del palazzo nelle quali, in sostanza, si accusava dell'omicidio.