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Omicidio Jhoanna Nataly Quintanilla Valle

Omicidio di Nataly Quintanilla, la nipote del compagno arrestato: “Pablo aveva una relazione parallela”

Indagando sulla morte della baby sitter Nataly Quintanilla, la Procura di Milano ha sentito la nipote del compagno Pablo Gonzalez Rivas, arrestato per omicidio e occultamento di cadavere. La donna ha raccontato che lo zio aveva una relazione parallela con una donna in El Salvador che sarebbe dovuta arrivare in Italia.
A cura di Alice De Luca
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Pablo Gonzales Rivas, a sinistra (foto di Fanpage.it) e Johanna Nataly Quintanilla Valle, a destra (foto da Facebook)
Pablo Gonzales Rivas, a sinistra (foto di Fanpage.it) e Johanna Nataly Quintanilla Valle, a destra (foto da Facebook)
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"Pablo aveva una relazione parallela in El Salvador con una donna che si chiamava M.", a rivelarlo è la nipote di Pablo Gonzalez Rivas, il 48enne che ha confessato di aver ucciso la compagna Nataly Quintanilla e di essersi poi sbarazzato del corpo della donna chiudendolo in una valigia e abbandonandolo in un canale. Negli scorsi giorni la nipote, una 44enne anche lei di origine salvadoregna, è stata sentita in Procura come persona informata dei fatti.

Ai magistrati avrebbe rivelato, come riportato dal quotidiano Il Giorno, la confessione di Rivas, che le aveva detto di avere una relazione con un'altra donna dall'altra parte dell'oceano, che andava avanti da quando lui si era trasferito in Italia, circa cinque anni fa. La 44enne ha spiegato agli inquirenti che questa amante sarebbe dovuta arrivare in Italia a febbraio, con un biglietto aereo probabilmente acquistato dallo stesso Rivas. Un'ipotesi, questa, che negli scorsi giorni è stata smentita dal legale dell'uomo, secondo il quale il 48enne non stava aspettando l'arrivo di una donna da El Salvador, ma della sua famiglia. 

Stando alla versione della nipote, Quintanilla non sarebbe stata a conoscenza dell'esistenza di questa donna, ma avrebbe avuto alcuni sospetti. La baby sitter non avrebbe saputo nemmeno dell'intenzione del compagno di lasciare l'appartamento in cui vivevano insieme a piazza dei Daini, a Milano, per andare a vivere in un'altra casa con la donna in arrivo.

La nipote di Rivas ha poi raccontato di essersi preoccupata dopo la sparizione di Quintanilla e di aver chiesto spiegazioni al 48enne. Rivas però l'avrebbe rassicurata dicendole che la compagna se n'era andata spontaneamente e le avrebbe mostrato che dall'armadio della donna mancavano vestiti ed effetti personali. Non convinta dalla versione dello zio, nei giorni successivi la 44enne avrebbe deciso di contattare la presunta amante dell'uomo, la quale avrebbe raccontato di non essere più venuta in Italia perché Rivas le aveva detto che il viaggio era stato annullato e che "si erano complicate le cose".

La nipote ha spiegato agli inquirenti che la donna non era al corrente della relazione tra Rivas e Quintanilla, avendo creduto di essere l'unica fidanzata dell'uomo. La 44enne ha poi riferito in Procura il racconto di una persona di El Salvador a cui Rivas avrebbe detto di aver picchiato e preso per il collo Quintanilla.

Nel frattempo le indagini sulla morte di Nataly Quintanilla si sono incrociate con quelle su un corpo trovato all'interno di un borsone nel fiume Adda. Non è ancora possibile affermare con certezza che il cadavere ripescato sia quello della donna, ma tanti elementi porterebbero proprio verso questa ipotesi. La conferma arriverà probabilmente nei prossimi giorni, con gli esiti del test del dna. L'autopsia ha rilevato sulla salma lividi, indizi di soffocamento e segni compatibili con un'aggressione.

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