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Omicidio di Marwen Tayari: domiciliari respinti, Alessandro Patelli resta in carcere

Il giudice per le indagini preliminari Maria Beatrice Parati ha respinto la richiesta ai domiciliari e confermato il carcere per Alessandro Patelli, il 19enne che domenica scorsa ha ucciso a coltellate il 34enne Marwen Tayari al termine di una lite scoppiata per futili motivi. Durante l’interrogatorio di convalida il giovane ha confermato la sua versione dei fatti, ovvero che ha agito per difesa. Resta in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato da futili motivi.
A cura di Giorgia Venturini
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Alessandro Patelli resta in carcere. Il giudice per le indagini preliminari Maria Beatrice Parati ha respinto la richiesta ai domiciliari per il 19enne che domenica scorsa ha ucciso a coltellate il 34enne Marwen Tayari al termine di una lite scoppiata per futili motivi. Durante l'interrogatorio di oggi mercoledì 11 agosto l'avvocato difensore aveva chiesto la revoca della custodia cautelare in carcere sostituendola con i domiciliari. Alla fine, il giudice ha respinto la richiesta convalidando l'arresto con l'accusa di omicidio volontario aggravato da futili motivi.

La versione dei fatti secondo il 19enne

Durante l'interrogatorio di convalida, in cui ha preso parte anche il pubblico ministero Paolo Mandurino, il 19enne ha confermato la sua versione dei fatti spiegata anche durante il primo interrogatorie nelle ore successive all'omicidio: ha raccontato di aver reagito perché è stato minacciato dalla vittima con una bottiglia rotta. Il giovane ha spiegato anche di essere rientrato in casa dopo una prima lite ma solo per prendere il casco della moto che aveva dimenticato e non per prendere il coltello come ha raccontato la moglie della vittima. La donna ha anche tenuto a precisare che l'unica bottiglia presente era quella di un senzatetto poco distante da loro. Ora gli inquirenti stanno indagando per cercare di capire quale delle due versioni corrisponde alla realtà.

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Secondo un testimone i soccorsi sono arrivati tardi

Da capire anche cosa sia successo nei minuti successivi all'aggressione. La moglie, che insieme alle due figlie di 12 e 3 anni ha assistito all'aggressione, ha subito cercato di soccorrere il marito: sul posto pochi secondi dopo è intervenuto anche un amico della coppia che ha cercato di aiutare Marwen Tayari ma è stato allontanato dai carabinieri, come lui stesso ha spiegato ai microfoni di Fanpage. E poi ha aggiunto: "I soccorsi sono arrivati tardi, almeno 20 minuti dopo l'omicidio".

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