Omicidio di Mamadi Tunkara in centro a Bergamo, il dolore del fratello: “Era una brava persona, molto timido”

Parla il fratello di Mamadi Tunkara, il 36enne ucciso in pieno centro a Bergamo nel pomeriggio di ieri venerdì 3 gennaio: “Era una brava persona, veramente molto timido”.
A cura di Giorgia Venturini
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"Era una brava persona, veramente molto timido". Parla il fratello di Mamadi Tunkara, il 36enne ucciso in pieno centro a Bergamo nel pomeriggio di ieri venerdì 3 gennaio. E poi tiene a precisare di non capire cosa sia successo, ancora tutto è in fase di indagine. Intanto queste parole arrivano poche ore dopo che la polizia ha individuato il presunto aggressore: si tratta di un 28enne del Togo riconosciuto mentre si trovava su un treno sul confine della Svizzera. Stava probabilmente cercando di espatriare. É stato immediatamente portato in Questura a Bergamo.

"Abbiamo bisogno della giustizia", spiega invece Sillah Foday, dell'associazione giovani gambiani. Poi ricorda il suo amico: "Era un bravo ragazzo, mai avuto problemi in Italia. Lavorava e studiava a Bergamo. Stava pensando al suo futuro. Abbiamo conosciuto la sua dignità. Ora stiamo aspettando la polizia, stanno lavorando bene". Infine aggiunge: "Era contento del lavoro che stava facendo, aveva un contratto a tempo indeterminato".

Amici e famigliari si chiedono solo perché è stato assassinato. Quale fosse stato il motivo di tanta violenza. Cosa abbia spinto il presunto killer a uccidere è ancora un mistero.

Stando alla prima ricostruzione di quanto accaduto, Mamadi Tunkar stava andando al lavoro in bicicletta al supermercato Carrefour in centro a Bergamo: qui stava per iniziare il suo turno come vigilantes quando il 28enne lo avrebbe spintonato facendo iniziare un diverbio tra di loro. Tra i due sarebbe iniziato un piccolo inseguimento finito con l'aggressore che ha spinto Mamadi Tunkar contro una vetrina: il 36enne è finito a terra ed è stato colpito più volte con un coltello.

Un coltello è stato trovato questa mattina all'interno di un cortile di via Paglia, a qualche centinaia di metri dal luogo del delitto e lungo la via di fuga che il killer avrebbe percorso per allontanarsi. Sul posto è intervenuta la polizia scientifica per i rilievi e il sequestro dell'arma.

Servizio di Simone Giancristofaro 

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