Omicidio di Lucia Cipriano, la vicina: “Avevo segnalato alla figlia arrestata un forte odore”
A qualche ora dal fermo di Rosa Fabbiano, la donna accusata di aver ucciso la madre Lucia Cipriano e di averla fatta a pezzi nella vasca da bagno, i vicini dell'appartamento di via Boves a Melzo (Milano) iniziano a ripercorrere quanto accaduto nelle settimane precedenti: "Tra fine marzo e inizio aprile – spiega a Fanpage.it una vicina di casa – ho chiamato la figlia Rosa perché arrivava del fumo dal piano della signora. C'era un odore fortissimo, un po' chimico. La figlia ha detto che c'era un problema alla lavatrice". Fumo e odore che a distanza di tempo e alla luce dei fatti hanno fatto pensare: cosa sia stato a provocarli è ancora tutto da capire. Tra le prime ipotesi c'è quella che la figlia avesse incendiato i vestiti della madre.
Il forte odore sentito dai vicini
Questo forte odore persiste ancora oggi nei pressi dell'abitazione dove è avvenuto l'omicidio. E sempre ai vicini l'indagata avrebbe detto che l'anziana madre era andata a vivere con lei perché non stava bene. Una storia che non coincide con quella raccontata alla sorella Loredana: alla donna, che vive a Trento, avrebbe detto che era stata costretta a portare la madre in una casa di risposo perché non più autosufficiente.
Il ritrovamento del cadavere e l'arresto
Ieri, dopo il ritrovamento del cadavere, i carabinieri hanno avviato le indagini per omicidio. Il cerchio si è immediatamente stretto attorno alle tre figlie che sono state ascoltate per ore dagli inquirenti. Una delle tre, Rosa Fabbiano, è stata poi sottoposta a fermo. La donna – che durante l'interrogatorio si è avvalsa della facoltà di non rispondere – avrebbe detto alla sorella minore di aver "fatto un disastro". È stata poi fermata con l'accusa di omicidio, villipendio e occultamento di cadavere. In base alle prime ricostruzioni, avrebbe adagiato la madre nella vasca, l'avrebbe coperta con un telo di cellophane che avrebbe poi assicurato con del nastro adesivo. La donna quindi sarebbe morta per asfissia. Dettagli che saranno confermata dall'autopsia.
(Ha collaborato Simone Giancristofaro)