Omicidio di Jessica Mantovani: accertamenti su dieci auto e due furgoni degli indagati
A un anno e mezzo dalla morte di Jessica Mantovani, proseguono le indagini sull'omicidio della donna di 37 anni, trovata senza vita nelle grate della centrale idroelettrica di Prevalle. Sono iniziate oggi in una carrozzeria di Erbusco, nel bresciano, le operazioni dei carabinieri che stanno cercando tracce di sangue su 12 mezzi intestati a otto persone indagate, con l'accusa di concorso in occultamento di cadavere, nell'ambito dell'inchiesta della procura di Brescia.
Omicidio di Jessica Mantovani: le indagini si allargano a un anno e mezzo dalla morte
Jessica è stata uccisa nell'estate 2016, a calci e pugni, ha stabilito l'autopsia. Inizialmente si era pensato a un caso di suicidio, ma le indagini successive avevano portato a delineare una scena ben diversa. Per questo sono stati indagati due uomini, un cinquantenne e un ventiquattrenne, denunciati a piede libero per omicidio e occultamento di cadavere. Sono Giancarlo Bresciani, da cui Jessica avrebbe trascorso la sua ultima sera prima di morire, e il vicino di casa di Bresciani, Marco Zocca. I carabinieri del Ris avevano trovato tracce di sangue di Jessica su un coprimaterasso in casa di Bresciani, e anche un secondo profilo genetico che apparterrebbe al secondo indagato
Al via gli accertamenti su dieci auto e due furgoni
La scorsa settimana il pm titolare dell'inchiesta, Gianluca Grippo, ha iscritto altre otto persone nel registro degli indagati disponendo accertamenti sui loro mezzi. Si tratta di dieci auto e due furgoni che in questi giorni saranno passati al luminol per individuare eventuali tracce di sangue della vittima.