Omicidio di Jessica Mantovani, 8 nuovi indagati: avrebbero aiutato a occultare il cadavere
Nuova svolta nel caso dell'omicidio di Jessica Mantovani, la 37enne di Villanuova sul Clisi che nel giugno del 2019 venne trovata morta fra le grate della centrale idroelettrica di Prevalle, in provincia di Brescia. Otto persone sono state iscritte nel registro degli indagati dalla procura di Brescia, secondo quanto riporta oggi il quotidiano locale "Il Giornale di Brescia". Si aggiungono alle due persone che finora erano accusate di omicidio e occultamento di cadavere: il 50enne Giancarlo Bresciani, da cui Jessica avrebbe trascorso la sua ultima sera prima di morire, e il 23enne e vicino di casa di Bresciani, Marco Zocca.
Le auto dei nuovi otto indagati verranno sottoposte ad accertamenti irripetibili
Entrambi, che sono rimasti a piede libero, hanno sempre respinto ogni accusa. Ma i carabinieri del Ris avevano trovato tracce di sangue di Jessica su un coprimaterasso in casa di Bresciani, e anche un secondo profilo genetico che apparterrebbe al secondo indagato. Adesso ai loro nomi si aggiungono quelli di altre otto persone che potrebbero aver aiutato i primi due a disfarsi del corpo di Jessica: devono infatti rispondere di concorso in occultamento di cadavere. Martedì i periti della procura di Brescia effettueranno accertamenti tecnici irripetibili sulle auto degli otto indagati, alla ricerca di tracce biologiche di Jessica. Potrebbe dunque avvicinarsi la verità su un caso che all'inizio si riteneva fosse un suicidio: l'autopsia però rivelò segni sul corpo della vittima compatibili con calci e pugni, e fece così propendere per la pista dell'omicidio e del successivo occultamento del cadavere della povera donna nella vicina centrale idroelettrica, per motivi che dovranno essere chiariti.