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Omicidio di Giuseppina Di Luca, la confessione dell’ex marito: “L’ho uccisa”

Paolo Vecchia, l’uomo di 52 anni accusato di aver ucciso l’ex moglie Giuseppina Di Luca nella sua abitazione ad Agnosine (Brescia), ha ammesso le sue responsabilità. Oggi si è svolto infatti l’interrogatorio in carcere davanti al giudice per le indagini preliminari. Il 52enne, secondo quanto spiegato dall’avvocato Roberto Lancellotti, ha risposto a tutte le domande.
A cura di Ilaria Quattrone
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Ha ammesso di averla uccisa: Paolo Vecchia, l'uomo di 52 anni arrestato per l'omicidio dell'ex moglie Giuseppina Di Luca avvenuto ad Agnosine (Brescia), durante l'interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari ha ammesso le sue responsabilità. L'interrogatorio si è svolto in carcere ed è durato mezz'ora. Il legale Roberto Lancellotti ha spiegato che il suo assistito, accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, ha risposto a tutte le domande: "Seppur a fatica, ha ricostruito quanto accaduto".

La donna è stata accoltellata alla gola, al petto e al torace

Ieri inoltre è stata svolta l'autopsia sul corpo della donna: l'esame ha confermato che Di Luca è stata accoltellata alla gola, al petto e al torace. Stando alle prime ricostruzioni, il marito l'avrebbe inseguita per le scale dell'abitazione dove si era trasferita da circa un mese in attesa di terminare le pratiche della separazione. Dopo averla colpita, è salito in macchina ed è andato in caserma dove ha confessato quanto fatto. La donna, ancora cosciente, ha raggiunto il garage e chiesto aiuto. Nonostante il tempestivo intervento dei medici e paramedici del 118, per Giuseppina Di Luca non c'è stato nulla da fare.

La sorella: Diceva in giro che voleva fargliela pagare

L'uomo, sulla base delle indagini, non avrebbe infatti accettato la fine della loro relazione. Una tesi confermata anche dalla sorella dell'ex moglie: "Diceva in giro che voleva fargliela pagare, ma non pensavamo arrivasse a tanto". Il clima in casa, negli ultimi tempi, era infatti molto pesante. La donna lascia due figlie di 24 e 21 anni e dopo l'autopsia, la Procura ha disposto il nullaosta per la sepoltura. Sarà quindi allestita la camera ardente in Valsabbia, a Sabbio Chiese.

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