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Omicidio di Giulia Tramontano

Altre analisi sul pc di Impagnatiello: al vaglio le ricerche prima del delitto di Giulia Tramontano

Adesso al vaglio degli inquirenti, oltre al cellulare personale di Impagnatiello, c’è anche il computer dell’abitazione di via Novella a Senago: gli investigatori sono in cerca di elementi che possano rafforzare l’ipotesi della premeditazione dell’omicidio.
A cura di Francesca Del Boca
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È nelle ricerche sul web che sarà scritto il destino di Alessandro Impagnatiello, il barman 30enne che la sera del 27 maggio scorso nella sua casa di Senago (Milano) ha ucciso a coltellate la fidanzata Giulia Tramontano, incinta al settimo mese: dal 5 luglio al vaglio degli inquirenti, oltre al cellulare, ci sarà anche il computer dell'abitazione di via Novella. L'obiettivo è rintracciare elementi utili a ricostruire la precisa dinamica del delitto, ma soprattutto a provare il perno su cui si poggia l'intero impianto accusatorio: a stabilire cioè se l'omicidio di Giulia, avvenuto con 37 fendenti di coltello, sia stato premeditato dal compagno.

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L'aggravante della premeditazione

Aggravante, quella della premeditazione, già esclusa dal gip nella sua ordinanza di fermo per Alessandro Impagnatiello, accusato di omicidio aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza senza consenso. E negata dallo stesso Impagnatiello, che ha confessato l'omicidio spiegando di aver agito perché "stressato" dalla gestione della fidanzata a casa e dell'amante sul luogo di lavoro.

Una decisione in netto contrasto con l'accusa della Procura, che aveva puntato chiaramente il dito: "Alessandro Impagnatiello ha studiato come uccidere Giulia Tramontano". Accusa supportata, secondo i pm, dalle ustioni sul corpo di Giulia numerose ricerche sul web, avvenute sia prima che dopo l'omicidio della compagna: "Significative sono quelle effettuate sabato 27 maggio, poco prima che Giulia tornasse a casa a seguito dell'incontro: ricerche come Ceramica bruciata vasca da bagno, o addirittura Alberto Stasi Bollate".

Il veleno per topi

Tra le ricerche online, una in particolare ha catturato l'attenzione degli investigatori. Si tratta di quella sull'effetto del veleno per topi sugli esseri umani, in concomitanza con il ritrovamento di una confezione di topicida proprio nella dispensa dell'appartamento di via Novella a Senago. Forse una prova del fatto che Impagnatiello aveva già provato a eliminare la compagna, anche ben prima di quel 27 maggio? È ancora tutto da stabilire. Nel frattempo, presso la clinica Mangiagalli di Milano, verranno effettuate anche le indagini istopatologiche sul feto e la placenta, mentre nei prossimi giorni è previsto un accertamento tecnico su dei pezzi di nastro adesivo. 

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