Omicidio di Giulia Tramontano, il luminol mostra la scia di sangue del corpo trascinato sulle scale
Durante la perquisizione di ieri mercoledì 7 giugno nell'appartamento di Alessandro Impagnatiello sono state trovate decine e decine di macchie sangue grazie all'utilizzo del luminol. Il 30enne, il carcere con l'accusa di aver ucciso a coltellate la compagna incinta di sette mesi Giulia Tramontano, subito dopo l'omicidio aveva pulito tutto tanto che in una prima vista in casa tutto è apparso in un assoluto "ordine maniacale". Le indagini dei carabinieri però hanno scoperto ben altro.
Trovate macchie di sangue nella palazzina
Le macchie di sangue sono state trovare sui gradini della palazzina, in garage e pure su uno dei carrelli utilizzato solitamente per i traslochi. Questo dimostrerebbe che il corpo della 29enne sia stato trascinato giù per tre rampe di scale e sia stato caricato sul carrello per trasportarlo forse sulla macchina e dal box alla cantina. Tutto però senza che Impagnatiello fosse stato visto da qualche inquilino del palazzo.
Cosa hanno raccontato gli altri inquilini
Alcuni residenti qualche giorno dopo hanno riferito di aver visto solo della cenere vicino alle scale e un forte odore di ammoniaca: Impagnatiello infatti dopo aver ucciso Giulia a coltellate ha provato a bruciare il corpo. Ma nessuno ha mai visto il cadavere e il sangue: Impagnatiello ha pulito accuratamente tutto anche sulla scale della palazzina.
Dove è stato portato il cadavere
Stando sempre a quanto appreso da Fanpage.it dalle fonti investigative, è certo che la ragazza sia stata uccisa in casa. Successivamente è stata portata nel box e poi in cantina. Solo alla fine è stata trasportata nel posto abbandonato tra le sterpaglie dove nella mattinata di giovedì primo maggio la ragazza è stata trovata avvolta in teli e con un sacco in testa.