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Omicidio di Garzeno, l’ex vicesindaco Candido Montini ha provato a difendersi dalle coltellate

L’autopsia effettuata sul corpo di Candido Montini ha individuato tagli profondi sulle mani del 76enne. L’ex vicesindaco di Garzeno (Como) avrebbe quindi provato a difendersi dal suo aggressore che lo ha ucciso a coltellate nella sera del 24 settembre.
A cura di Enrico Spaccini
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Candido Montini
Candido Montini

Avrebbe provato a difendersi Candido Montini, l'ex consigliere comunale e vicesindaco di Garzeno (in provincia di Como) trovato morto nella sua abitazione nella mattinata di ieri, mercoledì 25 settembre. È quanto emerge dai primi risultati dell'autopsia effettuata sul cadavere del 76enne, che ha stabilito l'orario del decesso a circa 12 ore prima del suo ritrovamento (quindi nella serata del 24 settembre). Sulle mani il medico avrebbe trovato tagli profondi che farebbero pensare a una colluttazione avvenuta con l'aggressore che lo ha poi ucciso colpendolo diverse volte con un coltello tra addome e torace.

I tagli alla mano

Accantonata la carriera politica, Montini aveva aperto una piccola bottega alimentare nella frazione di Catasco. Ogni mattina scendeva dalla sua abitazione, in cui viveva solo dopo essere rimasto vedovo, e si metteva a servire i clienti. Ieri mattina, però, il fornaio del borgo si è insospettito perché il 76enne non era andato a ritirare il pane da consegnare alle famiglie come faceva sempre.

L'abitazione di Montini non era chiusa a chiave e quando il vicino è entrato lo ha trovato senza vita disteso sul pavimento, in una pozza di sangue. Stando a un primo esame, a uccidere il 76enne è stato il fendente che ha reciso la giugulare, mentre gli altri colpi non avrebbero potuto essere letali. Sulle mani sono stati rinvenuti tagli profondi, segni che indicano che probabilmente l'ex vicesindaco di Garzeno avrebbe provato a difendersi dal suo assassino. L'arma usata non è stata ancora trovata.

Il portafoglio di Montini è stato trovato a 20 metri di distanza da casa

I carabinieri del nucleo Operativo Radiomobile di Menaggio stanno indagando, insieme ai colleghi di Como, per omicidio volontario. Dei sopralluoghi se ne sono occupati i militari della Scientifica di Milano, che dovranno esaminare alcune impronte che sarebbero state trovate sulla scena del crimine.

Per il momento, nessuna pista è stata esclusa. In casa pare che non manchi alcun oggetto di valore, cosa che renderebbe l'ipotesi della rapina violenta non credibile. Il portafoglio di Montini è stato ritrovato, vuoto, a circa 20 metri di distanza dalla casa, ma il 76enne aveva addosso contanti che non sarebbero stati toccati. Gli investigatori hanno già ascoltato i due figli dell'uomo per comprendere le sue abitudini e farsi un'idea delle frequentazioni, mentre ora stanno cercando qualche elemento che potrebbe rivelarsi utile per le indagini nei filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza.

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