Omicidio Desirée Piovanelli, Giovanni Erra ha lasciato il carcere: tornerà libero nel 2025
Potrebbe tornare libero già nel 2025 Giovanni Erra, una delle quattro persone condannate per lʼomicidio di Desirée Piovanelli: era l'unico adulto del gruppetto di minorenni che nel settembre del 2002 attirò con l'inganno la 14enne in una cascina abbandonata di Leno (Brescia) per stuprarla e ucciderla. Insieme a lui finirono in carcere anche tre ragazzini del paese, coetanei della vittima: Nicola Bertocchi, Nicola Vavassori e Mattia Franco. Hanno già finito di scontare le loro pene tra il 2012 e il 2020.
Giovanni Erra è fuori dal carcere
Oggi Erra, che all’epoca dei fatti aveva 36 anni, ha già scontato buona parte dei suoi 30 anni di reclusione. Dopo 21 anni trascorsi nel carcere di Bollate, secondo quanto riportato dal quotidiano BresciaOggi, è stato affidato ai servizi sociali e vive in una comunità della Lombardia. In virtù dei benefici di legge per buona condotta, dovrebbe tornare in libertà entro la fine del prossimo anno.
Secondo i giudici della Corte d’assise d’appello milanese, che condannarono in via definitiva l'operaio di Leno, la partecipazione dell'uomo al massacro fu determinante: il 36enne, “una persona disumana e insensibile di fronte ad una ragazzina che implorava pietà”, avrebbe infatti "contribuito a rafforzare notevolmente il proposito delittuoso dei tre minori”.
L'omicidio di Desirèe Piovanelli
E proprio dai tre ragazzini Desirée, il 28 settembre di 22 anni fa, fu attirata con l’inganno all'interno della cascina Ermengarda, un casolare abbandonato a poche centinaia di metri dalle villette a schiera in cui abitavano tutti i protagonisti della vicenda.
Il gruppo dei quattro aveva programmato tutto, con tanto di ritrovi sulle panchine del paese e ricerche su internet ("Come uccidere una persona", "quali punti vitali colpire con il coltello"): prima lo stupro a turno e poi l'omicidio della 14enne. Sotto gli occhi di Erra i tre minori provano ad abusare di lei, ma Desirée si ribella con forza. Dopo calci, pugni e coltellate riesce infatti a scappare: è l'adulto del gruppo che le sbarra la strada e le impedisce la fuga, lasciando che Nicola Bertocchi le sferri il colpo di grazia con la lama.