Omicidio D’Errico, l’intercettazione choc del figlio in auto con la fidanzata: “Cosa è questa puzza?”
"Io gli appelli li ho fatti, la mia coscienza è a posto". Così in un video "fai da te" inviato al programma tv Chi l'ha visto? Lorenzo D'Errico mette le cose in chiaro e si difende dalla prima accuse nei suoi confronti. "Mi hanno detto che sono freddo come uno scolapasta", frase che Lorenzo ripete e conferma. Del resto sono pochi giorni dopo la scomparsa del padre Carmine e il figlio è più interessato a difendersi dalle accuse sui social e della cassaforte aperta che del padre. Passano giorni e gli inquirenti diranno che Carmine è morto per 40 colpi di martello. A ritrovare il corpo sono dei ragazzini in un capannone abbandonato a Cerro Maggiore, lì per girare un video musicale. Chi l'ha ucciso e come è arrivato lì? I carabinieri e la Procura di Monza hanno sempre meno dubbi.
I 130 euro di taxi per raggiungere la casa della fidanzata
A incastrare il figlio sarebbero le intercettazioni e le continue contraddizioni. La dinamica di quello che è accaduto il 30 e il 31 dicembre è sempre più chiara. Secondo la Procura di Monza, Lorenzo D'Errico, nella giornata del 31 dicembre, a qualche ora di distanza dalla presunta scomparsa del padre, avrebbe preso un taxi che da Cusano Milanino l'avrebbe portato nel Cremonese dove vive la ragazza, spendendo 130 euro. La donna era in Kenya a fare volontariato per questo Lorenzo ha chiesto in prestito l'auto ai genitori: una volta di ritorno a casa avrebbe caricato il corpo del padre nel bagagliaio e si sarebbe diretto verso Cerro Maggiore. Qui avrebbe avrebbe lasciato il padre nella fabbrica dismessa e avrebbe dato fuoco al corpo.
L'intercettazione che incastra Lorenzo
Ma c'è di più. I carabinieri si stanno concentrando sullo scambio di parole che Lorenzo ha avuto con la fidanzata una volta tornata dall'Africa: mentre erano a bordo dell'auto della donna, questa si sarebbe lamentata di un forte odore rimproverando il fidanzato. Gli ha chiesto cosa avesse fatto con l'auto insistendo di sentire un forte odore. A questo punto Lorenzo ridendo le ha detto: "Senti puzza di cadavere?". La donna, ignaro di tutto, non ha fatto caso a quella che pensava potesse essere una battuta.
Non è l'unico particolare a far cadere la versione del figlio, ora in carcere nell'attesa della chiusura delle indagini. Lorenzo ha sempre precisato ai carabinieri che la notte di Capodanno era a casa a guardare la tv o a giocare ai videogiochi. Il suo telefono mostra i suoi spostamenti: all'1.14 del primo gennaio Lorenzo è a Paderno Dugnano, in provincia di Monza. Qui avrebbe spento il suo telefono. Una volta riacceso il cellulare avrebbe agganciato la cella a Cerro Maggiore mentre mezzora dopo si trovava già a Cusano. E proprio a Cerro, qualche giorno dopo l'omicidio, alcuni ragazzini impegnati in un video musicale, troveranno il cadavere di Carmine.