Omicidio Carol Maltesi, l’avvocato del vicino: “Ha ammesso tutto, voleva liberarsi di un peso”
"Ha ammesso le sue responsabilità, perché voleva liberarsi di un peso". Lo precisa a Fanpage.it l'avvocato Stefano Paloschi di Davide Fontana, il 43enne in carcere con l'accusa di aver ucciso e smembrato il corpo di Carol Maltesi per conservarlo in freezer per due mesi e gettarlo poi tra le montagne bresciane. Per il suo legale Fontana non è stato portato dai carabinieri a confessare ma ha deciso di liberarsi lui di un peso che teneva dentro da ormai troppo tempo: durante il primo interrogatorio – dopo che era stata scoperta l'identità del cadavere – ha lasciato una testimonianza e informazioni che sono state poi contraddette. Così i carabinieri interrompono il verbale e chiamano l'avvocato. Quando è arrivato in caserma Fontana aveva già confessato. "Lo ha fatto per togliersi un peso, non lo ha deciso con me. Alle spontanee dichiarazioni, poi è seguito un interrogatorio di tre ore". Fontana ora si trova in carcere a Brescia e domani alle 10.30 è atteso l'interrogatorio di garanzia.
L'omicidio e il corpo nascosto nel congelatore
Nella mattinata di oggi, martedì 29 marzo, Fontana è stato sottoposto a fermo di indiziato. Gli investigatori in queste ultime ore hanno ricostruito quanto accaduto: il 43enne, ex fidanzato di Carol e vicino di casa, ha primo colpito alla testa la 26enne e poi ne ha nascosto il corpo nel congelatore della casa della vittima. Infine, dopo aver fatto a pezzi il corpo, lo ha gettato in un dirupo. Il 20 marzo scorso Fausto Fedrighi, un uomo della zona, si è accorto della presenza di quattro sacchi che, come aveva spiegato a Fanpage.it, erano "strani. Non come al solito" e una volta aperti vi aveva trovato una mano con uno smalto violetto e dei glitter. La svolta è arrivata dopo l'appello lanciato dai carabinieri: i militari hanno infatti diffuso l'elenco dei tatuaggi ancora visibili. E c'è chi l'ha riconosciuta. Poi il resto è stato questione di ore: investigatori e inquirenti sono riusciti ad arrivare alla verità. Una volta in caserma poi Fontana ha deciso "di ammettere le sue responsabilità e liberarsi di un peso".