Omicidio Carol Maltesi, chiesta la perizia psichiatrica per Davide Fontana all’inizio del processo
A porte aperte. Così si celebrerà il processo per Davide Fontana, al via oggi: l'uomo, 43 anni, reo confesso, è accusato di aver ucciso e fatto a pezzi la donna con cui aveva una relazione, la 26enne Carol Maltesi. Davanti alla Corte di Busto Arsizio (Varese) dovrà rispondere dei reati di omicidio aggravato, distruzione e occultamento di cadavere.
"L'ho colpita con un martello, poi le ho tagliato la gola", raccontò lo stesso Fontana. "È stato un atto di pietà".
La perizia psichiatrica su Davide Fontana
Nel frattempo, la difesa di Davide Fontana ha deposto una consulenza tecnica dalla quale sono emersi "tratti patologici di tipo ossessivo, narcisistico e dipendente che possono indicare un disturbo di personalità". Chiedendo di conseguenza alla Corte d’Assise di disporre una perizia finalizzata ad accertare la capacità di intendere e di volere al momento dell'omicidio, ed eventuali altri aspetti psicologici che potrebbero aver influenzato le sue azioni.
Sulla richiesta, alla quale si sono opposti i legali di parte civile (ovvero quelli dei genitori e del figlio minorenne di Carol, che vive insieme al padre in provincia di Verona), la Corte deciderà al termine della fase istruttoria del processo.
La richiesta di rito abbreviato rigettata
Agli albori del processo penale, i legali di Davide Fontana avevano anche richiesto che l'imputato venisse giudicato con il rito abbreviato: in questo modo il bancario avrebbe potuto ottenere uno sconto di pena pari a un terzo della condanna. Richiesta rigettata, a favore del rito immediato.
L'omicidio di Carol Maltesi
Davide Fontana avrebbe ucciso Carol Maltesi, di cui si era invaghito dopo averla conosciuta negli ambienti del cinema hard, in virtù della decisione della 26enne di cambiare casa, abbandonando il Varesotto per trasferirsi in Veneto dal figlio.
Il bancario 43enne è accusato anche di aver fatto a pezzi il cadavere di Carol Maltesi, e di averlo conservato per mesi in un freezer acquistato appositamente in rete. E di essersene disfatto tentando prima di bruciarlo con un barbecue nei boschi della Valcuvia e poi abbandonandolo dentro alcuni sacchi dell’immondizia, ritrovati per caso da un escursionista nelle alture di Borno (Brescia).