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L'omicidio di Candido Montini

Omicidio Candido Montini, gli investigatori sono risaliti al 17enne grazie a una cicatrice sul mignolo

I carabinieri hanno fermato un 17enne di Catasco di Garzeno (Como) perché sospettato dell’omicidio di Candido Montini. Gli investigatori avrebbero trovato tracce di sangue del ragazzo sull’arma del delitto. L’ipotesi è che si sia ferito mentre accoltellava il 76enne lo scorso 24 settembre.
A cura di Enrico Spaccini
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Candido Montini
Candido Montini
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Da lunedì scorso, 21 ottobre, un 17enne di Catasco di Garzeno (in provincia di Como) è sospettato dell'omicidio di Candido Montini. Gli investigatori sarebbero riusciti a risalire a lui grazie a una cicatrice, residuo di un taglio sotto il mignolo sinistro, dalla quale sarebbe uscito il sangue che i carabinieri del Ris di Parma hanno rinvenuto sul coltello che sarebbe stato usato dall'assassino per uccidere il 76enne nella sua abitazione lo scorso 24 settembre. Il 17enne, che nel frattempo è stato trasferito nel carcere minorile ‘Beccaria' di Milano, questa mattina, mercoledì 23 ottobre, si è avvalso della facoltà di non rispondere al pm, mentre per domani è stato fissato l'interrogatorio di convalida del fermo davanti al gip.

Le tracce lasciate sulla scena del crimine

Montini era stato trovato senza vita la mattina del 25 settembre nella sua abitazione a Catasco di Garzeno. Il 76enne, che in passato aveva ricoperto il ruolo di vicesindaco nel piccolo comune comasco, aveva un negozio di alimentari ed era solito portare il pane ai suoi clienti a casa. Quel giorno, però, nessuno lo aveva visto, per questo motivo i vicini si erano allarmati e avevano deciso di controllare.

Mentre i carabinieri del nucleo Investigativo di Como raccoglievano testimonianze e indagavano sul passato di Montini, i colleghi del Ris di Parma analizzavano la scena del crimine. Alcune tracce ematiche, non appartenenti alla vittima, erano state trovate sulla ringhiera e sul cancello di casa del 76enne, oltre che sul coltello che sarebbe stato usato dall'assassino. Per questo motivo, gli investigatori avevano invitato i residenti del posto a sottoporsi a un test del Dna.

Il sangue del 17enne sull'arma del delitto

Alcuni giorni fa, sarebbero state trovate corrispondenze tra quelle tracce ematiche e il Dna di un 17enne residente, con la famiglia, non lontano dall'abitazione di Montini. I carabinieri lo hanno prelevato da casa lunedì 21 ottobre e, al momento, risulta essere l'unico sospettato dell'omicidio. Come riportato da La Repubblica, il sangue trovato sulla scena del crimine sarebbe il suo e sarebbe presumibilmente uscito dalla cicatrice che ha sul mignolo mentre stringeva il coltello. L'arma, infatti, è interamente di metallo: lunga 22 centimetri, solo la lama è 12 centimetri.

L'ipotesi, dunque, è che il 17enne possa essersi ferito mentre sferrava le coltellate mortali a Montini, in tutto 28. Il ragazzo si è avvalso finora della facoltà di non rispondere e non avrebbe dato spiegazioni relative alla presenza della cicatrice. Ora detenuto nel carcere minorile ‘Beccaria' di Milano, il 17enne comparirà presto davanti al gip per l'interrogatorio di convalida del fermo.

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