Omicidio Cairate, il legale di Douglas Carolo: “Innocente e sotto shock, era legato a Andrea Bossi”
"Douglas Carolo si dichiara innocente. È molto turbato da questa vicenda, era legato ad Andrea Bossi. Gli voleva bene". Così parla a Fanpage.it Giammatteo Rona, legale che assiste il 21enne di Samarate (Varese) oggi accusato dell'omicidio del 26enne di Cairate, trovato morto dal padre la mattina del 28 gennaio scorso. Oltre lui, è accusato dello stesso delitto il coetaneo Michele Caglioni: i due amici sono in carcere dal 28 febbraio.
Davanti al giudice per le indagini preliminari, il giovane si è avvalso della facoltà di non rispondere. "È sotto shock. Parlerà, ma lo farà solo quando avrà ritrovato un po' di serenità", ha spiegato il legale del giovane. A pesare come macigni su di lui e sull'amico una serie di prove raccolte dai Carabinieri: dalle immagini di videosorveglianza che riprenderebbero i due nei pressi della scena del delitto, la sera del 27 gennaio, al materiale organico ritrovato all'interno del bilocale di Andrea Bossi.
Gli investigatori, del resto, sono ancora al lavoro per ricostruire i dettagli dell'intera vicenda. Ma non hanno dubbi sul movente: al termine di una serata trascorsa insieme in casa Douglas Carollo e Michele Caglioni avrebbero sferrato un fendente mortale diritto alla gola del'operaio metalmeccanico, appassionato di gioielli d'oro con un passato da orafo, per derubarlo dei preziosi custoditi e del denaro. Una rapina sfociata in tragedia, insomma.
E così, a gravare ulteriormente sul quadro generale, si aggiunge anche un precedente di Carollo, proprio per rapina: "Una bravata finita male", secondo l'avvocato. Lo stesso parere dei genitori del 21enne: "Una scemata fatta da ragazzi stupidi", avevano dichiarato in diretta tv a Pomeriggio Cinque. "Volevano prendere soldi a una prostituta. Lei gli ha tirato la borsetta, penso per difendersi, loro sono andati avanti trecento metri. Poi Douglas è voluto tornare indietro per restituirgliela, è arrivata la polizia e li hanno presi. Secondo me se avesse voluto commettere un reato, se fosse stato un delinquente, sarebbe scappato, non tornava certo indietro".
Ma non solo. Michele Caglioni, stando a quanto emerso finora, avrebbe addossato tutta la responsabilità dell'omicidio proprio sull'amico Douglas Carolo, che conosceva bene Andrea Bossi e che quella sera l'avrebbe attirato in casa del 26enne proprio con l'intento di fare razzia di soldi, carte di credito e gioielli.