Omicidio Bozzoli, confermato l’ergastolo per il nipote: ha ucciso lo zio gettandolo nel forno della fonderia
È stato confermato l'ergastolo per Giacomo Bozzoli, accusato di aver ucciso lo zio Mario gettandolo nel forno della fonderia di proprietà della vittima. Nella giornata di oggi, venerdì 17 novembre, si è svolta l'udienza del processo in Corte d'Appello. È stata quindi confermata la sentenza di primo grado. Durante l'ultima udienza, il sostituto procuratore generale Domenico Chiaro aveva chiesto proprio la conferma all'ergastolo. La difesa chiedeva invece l'assoluzione sostenendo invece che il responsabile fosse l'addetto ai forni trovato poi morto alcuni giorni dopo con un'esca al cianuro nello stomaco.
La difesa di Giacomo Bozzoli: "Non c'è prova che lo zio sia finito nel forno"
Il procuratore generale, oggi, ha sottolineato: "Ci sono undici proiettori che illuminano Giacomo Bozzoli come unico responsabile dell'omicidio e dell'occultamento del cadavere". L'avvocato difensore di Giacomo Bozzoli ha invece specificato che non ci sono prove al riguardo: "Vorrei sapere quali sono gli indizi precisi, molteplici e concordanti, come prevede la legge, in grado di dire che Giacomo Bozzoli è responsabile. La fumata del forno? Non c’è prova che un corpo sia finito lì dentro".
Anche il giovane ha preso parola spiegando di comprendere il dolore della famiglia dello zio: "Volevo dirvi del grande dolore e del grande tormento che provo da anni essere stato dapprima imputato e poi condannato all'ergastolo per un fatto che non ho commesso".
La scomparsa e morte di Mario Bozzoli
Mario Bozzoli è scomparso l'8 ottobre 2015. L'allarme scatta a fine turno, quando la moglie del cinquantenne si insospettisce per il mancato rientro a casa. I carabinieri si attivano immediatamente: non trovano però nessuna traccia né nello stabilimento né nei pressi della struttura. Pochi giorni dopo, scompare anche l'addetto ai forni che viene poi trovato morto con un'esca al cianuro nello stomaco. Successivamente il nipote del cinquantenne, il 35enne Giacomo, viene iscritto al registro degli indagati.