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Omicidio Antonio Bellocco, la famiglia di Andrea Beretta sotto vigilanza: si temono ritorsioni da parte del clan

La Prefettura di Milano ha disposto la “vigilanza generica radiocontrollata” per la famiglia di Andrea Beretta. Il 49enne è in carcere per l’omicidio di Antonio Bellocco, erede dell’omonimo clan della ‘ndrangheta, e si temono ritorsioni.
A cura di Enrico Spaccini
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I componenti della famiglia di Andrea Beretta e l'indirizzo di casa sua a Pioltello (Milano) sono entrati nell'elenco predisposto dalla Prefettura di obiettivi sensibili da monitorare. Il 49enne capo ultrà dell'Inter è in carcere perché accusato dell'omicidio di Antonio Bellocco, membro del direttivo della curva Nord nerazzurra nonché erede dell'omonimo clan della ‘ndrangheta di Rosarno. Le forze dell'ordine temono un qualche tipo di ritorsione da parte della famiglia del 36enne.

Il timore di una vendetta

Come riportato da La Repubblica, al momento non c'è stato alcun segnale esplicito di minacce o vendette contro Beretta o la sua famiglia, per questo motivo la Prefettura ha disposto una "vigilanza generica radiocontrollata". Si tratta di una forma di tutela lieve, che consiste in un servizio di pattugliamento che a intervalli monitora la famiglia Beretta e la casa di Pioltello.

Su una cosa, però, gli investigatori sembrerebbero certi: la famiglia di Antonio Bellocco farà di tutto per non lasciare impunita la sua morte. Il 36enne, chiamato Toto u' nano, era figlio di Giulio Bellocco, morto lo scorso gennaio mentre era recluso nel carcere di Opera in regime 41bis, e Aurora Spanò, attualmente in carcere al 41bis, nonché nipote del capoclan Umberto Bellocco, morto anche lui a Opera nel 2022 a 85 anni.

Le ragioni dell'omicidio di Bellocco

Beretta ha ucciso Bellocco nella mattinata del 4 settembre nel piazzale della palestra ‘Testudo' a Cernusco sul Naviglio. Stando a quanto riferito dal 49enne, da diverso tempo temeva un'aggressione da parte del clan del 36enne. Dopo avergli puntato la pistola contro, Beretta lo ha colpito con circa 20 coltellate uccidendolo, sostenendo di averlo fatto per legittima difesa.

Stando a quanto ricostruito finora, dietro all'omicidio di Bellocco ci sarebbe un giro di affari che comprende droga ed estorsioni. Lo stesso Beretta, al momento in carcere a Opera, ha spiegato davanti al pm che Bellocco pretendeva una percentuale più alta sul ricavato delle vendite del negozio della curva Nord a Pioltello gestito da Beretta stesso. Lui, però, si sarebbe rifiutato e questo avrebbe portato a minacce che lo avevano convinto a girare armato.

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