Omicidio Andrea Bossi, ritrovato in una strada sterrata il coltello usato per uccidere il 26enne
Dopo otto mesi di indagini è stato finalmente ritrovato il coltello con cui, tra il 26 e il 27 gennaio 2024, il 26enne Andrea Bossi è stato ucciso mentre si trovava nella sua abitazione di Cairate (Varese): si trovava in una una strada sterrata non lontana dal luogo del delitto, in un luogo dove già in passato erano state effettuate delle ricerche da parte dei Carabinieri, coordinati dalla Procura di Busto Arsizio.
A dare indicazioni sul ritrovamento dell'arma sono stati i due ventenni indiziati dell'omicidio, gli amici Michele Caglioni e Douglas Carolo: quella sera, secondo quanto emerso dall'attività investigativa, quella sera si trovavano in compagnia del giovane operaio, ex saldatore appassionato di gioielli. E ora si accusano a vicenda: "Il coltello proverà la mia innocenza, non sono stato io a uccidere Andrea Bossi", aveva immediatamente dichiarato Caglioni. Di diverso avviso l'amico. "Era mio amico e mi aiutava con i soldi, era il mio bancomat. Perché avrei dovuto ucciderlo?", le sue parole durante l'interrogatorio.
A dare una risposta a un omicidio ancora senza responsabile, così, saranno le analisi condotte sulla lama che ha inferto numerosi fendenti al 26enne. Accertamenti che però, visto il trascorrere del tempo, potrebbero non essere di facile soluzione. Nel frattempo Caglioni e Carolo si trovano in carcere dallo scorso 28 febbraio. I due, dopo l'omicidio, hanno rubato soldi, gioielli d'oro e bancomat, utilizzato la sera stessa per tentare di prelevare ulteriore denaro.