Omicidio a Milano, fori di pistola su sagome e pareti: il 72enne aveva un poligono in casa
Sagome di legno e fori alle pareti: è quanto trovato dai carabinieri nell'appartamento dell'uomo di 72 anni che nella giornata di ieri, mercoledì 1 settembre, ha ucciso con due colpi di pistola al petto il 34enne Francesco Spadone dopo una lite. La discussione è esplosa nel cortile del condominio di via Ovada nel quartiere Barona di Milano. Il 72enne durante l'interrogatorio si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Il 72enne si è detto dispiaciuto
I militari in casa hanno trovato un "piccolo poligono": fori di pistola su sagome e nelle pareti. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l'uomo – che risulta essere incensurato – utilizzava in maniera impropria le tre pistole. Armi che, sulla base degli accertamenti, erano regolarmente denunciate. Pur non rispondendo alle domande del pubblico ministero, il pensionato avrebbe detto di essere dispiaciuto di quanto accaduto. Avrebbe poi detto che quanto fatto sarebbe stato causato da "un clima di esasperazione" e da "continui insulti".
Le parole degli altri condomini
Stando a quanto riportato dall'agenzia di stampa Ansa, avrebbe raccontato che il 34enne in più occasioni lo avrebbe minacciato di occupargli casa. Gli avrebbe inoltre detto di essere un fastidio per i suoi genitori perché ogni volta che apriva il rubinetto si sentiva il rumore dell'acqua nelle tubature. Intanto alcuni condomini hanno raccontato a Fanpage.it che non c'era stato nessun litigio: “Non è vero che c’è stata una discussione: il signore è sceso, ha puntato Francesco e gli ha sparato”. Dal loro racconto sembrerebbe che l'uomo sia sceso per dire di smettere di fare la grigliata e che la situazione sarebbe poi degenerata. L'uomo avrebbe poi esploso alcuni colpi: "È un eroe perché si è messo davanti al signore che altrimenti avrebbe fatto una strage, avendo due caricatori in tasca. Francesco era come mio fratello, un padre meraviglioso. Tutti gli volevano bene".