Omicidio a Gambolò, resta in carcere l’anziano che ha sparato al figlio della badante
Resta in carcere Giovanni Vezzoli, il pensionato di Gambolò (Pavia) che domenica 5 giugno ha ucciso il figlio della sua badante scaricandogli addosso due colpi con un fucile da caccia. L'uomo si trova detenuto nel carcere di Torre del Gallo di Pavia, con l'accusa di omicidio volontario.
La testata
Intanto emergono nuovi particolari dai colloqui con i legali a cui l'anziano si sta sottoponendo dopo l'arresto. Secondo l'avvocata della difesa Agnese Grippo il pensionato sarebbe stato aggredito con una forte testata dalla vittima che, furiosa, aveva fatto irruzione con violenza in casa dell'anziano. "Ho sbagliato, ma ho avuto paura", ha confidato.
Chiedeva un contratto per la madre
Dalle prime ricostruzioni pare che Thomas Achille Mastandrea, un 43enne della zona, sia piombato su tutte le furie dentro il casolare di Giovanni Vezzoli: forse a causa di alcune molestie che la madre, badante dell'anziano e della figlia 58enne (disabile) di lui, sarebbe stata costretta a subire, o forse per pretendere quel contratto regolare che la donna chiedeva da tempo. Dopo un'accesa discussione tra i due, proprio davanti agli occhi della madre, il drammatico epilogo: l'anziano imbraccia il fucile da caccia e spara due colpi secchi all'addome di Thomas Mastandrea. Per lui non c'è niente da fare, e muore nonostante l'intervento dei soccorsi.
La vittima
Thomas Achille Mastandrea aveva 43 anni e abitava a Nicorvo, un paesino della Lomellina nei pressi di Gambolò. Sposato da soli 4 mesi, non lavorava perché doveva accudire a tempo pieno la moglie in carrozzina e la suocera gravemente malata. E forse proprio per questo motivo, i soldi che scarseggiavano in famiglia, che si è fiondato a casa dell'anziano per pretendere che la posizione lavorativa della madre fosse messa in regola.