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Morte di Omar Bassi

Omar Bassi morto dopo un pestaggio in discoteca, il locale chiude “fino a nuova comunicazione”

La discoteca Dolce Beach ha comunicato che resterà chiusa “fino a nuova comunicazione”. Nel locale di Origgio (Varese) è andato in scena lo scorso 20 luglio il pestaggio che ha coinvolto Omar Bassi, il 23enne morto il 5 agosto per emorragia cerebrale.
A cura di Enrico Spaccini
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Omar Bassi
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Chiude "fino a prossima comunicazione" il Dolce Beach, il locale di Origgio (in provincia di Varese) dove la sera del 20 luglio Omar Bassi sarebbe stato vittima di un pestaggio da parte dei buttafuori. Il 23enne residente a Bollate (Milano) è poi deceduto il 5 agosto successivo, mentre era in vacanza a Reggio Calabria, per una emorragia cerebrale.

Per la morte del ragazzo, la famiglia ha deciso di denunciare diversi membri del personale di sicurezza del locale. Secondo alcune testimonianze, infatti, il 23enne sarebbe stato picchiato dai buttafuori dopo che era intervenuto in difesa del fratello minore Thomas, di 19 anni.

Bassi, la sera del 20 luglio, si trovava alla discoteca di Origgio per partecipare alla festa di compleanno di un suo cugino. Ad un certo punto, due giovani che sedevano a un tavolo vicino avrebbero iniziato a litigare e da lì sarebbe partita una rissa. Durante l'intervento dei bodyguard suo fratello Thomas avrebbe ricevuto alcuni colpi. Così, Omar sarebbe intervenuto dando un pugno a uno degli addetti alla sicurezza. Questo, insieme a quattro colleghi, lo avrebbero iniziato a colpire in gruppo.

Bassi si è fatto visitare due giorni dopo in ospedale, dove i medici lo hanno dimesso con "contusioni multiple al viso, ferita lacero contusa della mucosa orale e trauma contusivo cranico". In tutto, tre giorni di prognosi e terapia con paracetamolo. Il 23enne, però, il 5 agosto ha accusato un malore ed è deceduto.

La famiglia si è rivolta ai carabinieri e ha sporto denuncia nei confronti dei buttafuori e un'altra nei confronti dei sanitari che lo avevano dimesso con tre giorni di prognosi. Il fascicolo è stato affidato alla Procura di Busto Arsizio che ora, dopo aver raccolto le prime testimonianze, attende l'esito dell'autopsia sul corpo del ragazzo.

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