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Oltre 300 dipendenti delle assicurazioni Verti rischiano il posto di lavoro: domani un presidio

Oltre la metà dei dipendenti del gruppo assicurativo Verti rischia il posto di lavoro a causa di una “riorganizzazione aziendale”. Sono 325 gli esuberi annunciati: la Fisac Cgil ha organizzato per domani un presidio a Cologno Monzese.
A cura di Francesco Loiacono
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Un presidio organizzato dalla Cgil (Immagine di repertorio)
Un presidio organizzato dalla Cgil (Immagine di repertorio)

Trecentoventicinque esuberi su un totale di 600 dipendenti: oltre la metà dell'attuale forza lavoro della compagnia assicurativa Verti, che fa capo al gruppo internazionale Mapfre, rischia il proprio posto di lavoro. A comunicarlo è stata la Fisac (Federazione italiana sindacato assicurazioni credito) Cgil di Milano che in una nota ha espresso solidarietà e vicinanza alle lavoratrici e ai lavoratori interessati dalla "riorganizzazione" aziendale che, per loro, significherà probabilmente perdere lo stipendio. Domani, giovedì 3 febbraio, presso la sede di Cologno Monzese del gruppo assicurativo si terranno un presidio e una manifestazione di protesta, a partire dalle 9.30.

Tutto il Contact center sarà esternalizzato

Gli esuberi coinvolgeranno tutti i reparti, ma in particolare la struttura adibita al Contact center: nelle intenzioni del gruppo, infatti, il servizio verrà interamente esternalizzato. Il sindacato chiede maggiori informazioni e garanzie all'azienda, alla quale viene chiesto anche di produrre un piano industriale serio e convincente: "Occorre vengano esplicitati gli investimenti a cui l’azienda si è impegnata, per dare corpo a una troppo generica affermazione di centralità produttiva dell’Italia all’interno del Gruppo internazionale Mapfre", ha dichiarato in una nota la segretaria generale Fisac Cgil di Milano Francesca Lorusso. Al momento a preoccupare sindacati e soprattutto lavoratori è la posizione dell'azienda definita " di chiusura": per coloro che saranno interessati dalla riorganizzazione, legata stando a quanto comunicato dall'azienda all'accelerazione dei processi di automazione e digitalizzazione, non si intravede una soluzione.

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