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Elena Casanova uccisa a martellate dall'ex

Oggi l’autopsia sul corpo di Elena Casanova, uccisa dall’ex: “Quella povera donna era irriconoscibile”

Si svolgerà nella giornata di oggi l’autopsia sul corpo di Elena Casanova, la donna uccisa a martellate dall’ex compagno in una delle vie di Castegnato, comune in provincia di Brescia. Fin dal primo interrogatorio, Galesi ha confermato la sua volontà a uccidere per poi aggiungere di essere stato colto da un raptus.
A cura di Ilaria Quattrone
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Si svolgerà nella giornata di oggi, lunedì 25 ottobre, l'autopsia sul corpo di Elena Casanova. La donna è stata uccisa a martellate dall'ex compagno in una delle vie di Castegnato, comune in provincia di Brescia dove la donna viveva. Attraverso l'esame, richiesto dal pubblico ministero Carlo Pappalardo, si cercherà di capire quante martellate Ezio Galesi – l'uomo che si trova in carcere da mercoledì con l'accusa di omicidio – le ha inferto.

Il martello non è stato rubato

Fin dal primo interrogatorio, Galesi ha confermato la sua volontà a uccidere per poi aggiungere di essere stato colto da un raptus. E proprio per questo motivo gli inquirenti cercheranno di fare ulteriori approfondimenti per capire se sussista l'aggravante della premeditazione o meno. Al momento le indagini si stanno concentrando sulla questione del martello utilizzato dall'uomo. I carabinieri hanno escluso che questo sia stato rubato. L'uomo, durante l'interrogatorio, ha affermato che l'arnese era all'interno della cassetta di attrezzi che teneva in auto.

Posti sotto sequestro i cellulari dei due

Altro elemento sul quale si sta lavorando è lo studio dei due cellulari: l'uomo avrebbe infatti sostenuto di non vedere né sentire Elena da un anno e di essere stato lui a lasciarla. I due telefoni sono stati posti sotto sequestro e saranno analizzati per verificare se veramente non ci sono stati più contatti tra i due. Già nei giorni scorsi era emerso che Galesi le avesse tagliato le gomme dell'auto e fosse autore di alcune scritte sui muri vicino la casa. L'ex marito di Elena e l'attuale compagno hanno invece confermato che Galesi la perseguitava e minacciava e che ultimamente la donna avesse molta paura. E relativamente alle scritte sui muri, l'uomo ha affermato di "essere arrabbiato con lei" perché non le aveva saldato un debito. Una versione smentita da alcune amiche della donna: "Elena non aveva mai avuto un debito in vita sua – raccontano al quotidiano "Il Giorno" – Era attenta e parsimoniosa". Diversi saranno i testimoni che nei prossimi giorni saranno ascoltati. Tra di loro, alcuni vicini di casa. Uno in particolare ha affermato che, in quel maledetto mercoledì sera, "quella povera donna era irriconoscibile".

Chi è Ezio Galesi

Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato l'arresto non solo per la gravità del reato, ma anche per il rischio che possa uccidere di nuovo. Galesi, 59 anni, lavorava come operaio alla Mec Work. L'unico precedente che avrebbe sarebbe per spaccio e per un reato commesso negli anni Novanta. Casanova invece lavorava all'Iveco di Brescia. Aveva una figlia di 17 anni ed era impegnata in diversi comitati ambientalisti.

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