Oggi i funerali di Giada e Alessio, uccisi dal padre: tanti in chiesa per stare vicino alla madre
"Non se lo meritavano". È la frase che pronunciano più spesso i cittadini di Mesenzana che nella mattinata di oggi sabato 2 aprile hanno preso parte ai funerali dei piccoli Giada e Alessio, i due bambini di 13 e 7 anni uccisi dal padre Andrea Rossin che poi si è suicidato. Oggi nel piccolo paese della provincia di Varese è lutto cittadino: per le vie ci sono polizia e protezione civile. "Non è giusto, siamo tutti sconvolti", c'è chi ha aggiunto ai microfoni di Fanpage.it.
Nelle ore prima la cerimonia il sindaco aveva già annunciato che l'amministrazione ha intenzione di intitolare ai due bambini la parte pubblica antistante la scuola che frequentavano le giovani vittime. Intanto fuori dalla chiesa alcuni compagni di classe sono arrivati con cartelloni e foto.
La tragedia la notte del 24 marzo
In tanti si sono presentati ai funerali. Anche persone che non conoscevano la famiglia, ma tutti avevano il desiderio di stare vicino a Luana, la mamma dei piccoli da cui da qualche giorno prima della tragedia aveva deciso di separarsi dal marito. I fatti risalgono alla notte di giovedì 24 marzo: Rossin ha prima ucciso di figli, si trovavano da lui per cena, e poi si è tolto la vita. A fare la triste scoperta è stata la madre, che ha raggiunto la casa dell'ex marito per riprendere Giada e Alessio e portarli a scuola. Dalle informazioni riferite a Fanpage.it, Luana da alcuni giorni era tormentata dall'ex marito ma non era mai arrivata a preoccuparsi al tal punto di denunciarlo. L'uomo non si dava però pace per questa separazione e voleva a tutti i costi tornare con la moglie. "Voleva punirmi", avrebbe detto Luana ai carabinieri.
A chiamare i carabinieri quella mattina sono stati i vicini di casa, Luana dallo shock si è sentita male e per qualche giorno è stata ricoverata in ospedale. Nei giorni scorsi a Fanpage.it amici e parenti avevano detto che "l’unica verità è che ora Giada e Alessio non ci sono più. Questa è la sola certezza, noi non possiamo dire nient’altro". Oggi l'ultimo saluto di tutto il paese: il via libera alla cerimonia è arrivato dopo che è stata completata l'autopsia sul corpo dei piccoli.
(Servizio di Chiara Daffini)