Oggi, 12 ottobre, si celebra per la prima volta il Beato Carlo Acutis: è morto nel 2006 a 15 anni
Oggi, lunedì 12 ottobre, la Chiesa celebra per la prima volta il Beato Carlo Acutis. Il ragazzo milanese beatificato sabato scorso nella Basilica di San Francesco ad Assisi moriva esattamente 14 anni fa, nel 2006, all'età di soli 15 anni. Proprio il giorno della sua "nascita al cielo", come ha scritto Papa Francesco nella Lettera apostolica letta dal legato pontificio, cardinale Agostino Vallini, sarà da oggi in poi il giorno in cui celebrare il nuovo beato della Chiesa cattolica, quel ragazzo in apparenza normale e come tanti, che adesso potrebbe diventare il "patrono di internet". "Concediamo che il venerabile servo di Dio Carlo Acutis, laico, che con l'entusiasmo della giovinezza coltivò l'amicizia con Gesù, mettendo l'Eucarestia e la testimonianza della carità al centro della propria vita, d'ora in poi sia chiamato beato e che sia celebrato ogni anno nei luoghi e secondo le regole stabilite dal diritto, il 12 ottobre, giorno della sua nascita al cielo", aveva affermato lo scorso sabato 10 ottobre il cardinale Vallini dinanzi a migliaia di fedeli distribuiti tra la Basilica e i maxi schermi allestiti ad Assisi.
La vita di Carlo Acutis
Carlo Acutis è nato a Londra, dove i suoi genitori si trovavano, il 3 maggio del 1991. Ha vissuto a Milano, in zona Fiera, frequentando al liceo l'istituto dei gesuiti Leone XIII. "È stato un ragazzo come tanti che potevi incontrare con i suoi amici tutti i giorni nelle vicinanze del Leone XIII – ha ricordato il sindaco di Milano Beppe Sala -. Eppure nel suo zaino c’era, oltre ai libri da liceale, una fede talmente profonda da incendiare i cuori di chi lo ha incontrato per le strade di Milano allora e di chi lo conosce oggi sulla rete". Carlo fin da piccolo ha manifestato una profonda fede, che lo ha portato ad avvicinarsi all'Eucarestia a soli 7 anni, nella chiesa di Santa Maria Segreta. "L'Eucarestia è la mia autostrada per il cielo", è una delle frasi che ripeteva. "Sin da piccolo Carlo ha mostrato il suo amore per Gesù e la sua generosità", ha raccontato la madre Antonia Salzano a Fanpage.it, ricordando però che il figlio era un ragazzo "normale", con la passione per la "chiacchiera" e che si concedeva qualche "peccato" di gola, aspetti su cui è riuscito a intervenire con una profonda disciplina. "Un ragazzo dal viso dolce, appassionato di internet e dei nuovi strumenti di comunicazione, che nella sua breve vita ha dispensato amore e passione verso gli ultimi, verso chi era in difficoltà. Con semplicità, con la normalità di uno studente della sua età", lo ha ricordato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. Carlo è morto la notte tra l'11 e il 12 ottobre all'ospedale San Gerardo di Monza, stroncato nel giro di tre giorni da una leucemia fulminante. "Quando è entrato in coma ha fatto un bellissimo sorriso, io pensavo che dormisse. È morto sereno", ha detto la madre.
Il miracolo di Carlo riconosciuto dalla Chiesa
Come ha fatto Carlo, ragazzo 15enne, a diventare un beato? La sua storia ha seguito quella di altri beati e santi della Chiesa. Dalla "fama di santità", ossia dalle voci sulle virtù eroiche e la fortissima testimonianza di fede in vita di Carlo, l'iter è proseguito con il riconoscimento di un miracolo compiuto dal ragazzo: la guarigione, inspiegabile a livello scientifico, di un bambino brasiliano che era nato con una grave malformazione congenita al pancreas. Il bimbo è guarito dopo una novena celebrata da un sacerdote brasiliano alla presenza del bimbo e di una reliquia appartenuta a Carlo, un brandello del suo pigiama. Il miracolo è stato analizzato e ufficialmente riconosciuto dalla Congregazione delle cause dei santi. Il 5 luglio del 2018 Papa Francesco aveva dichiarato Carlo Venerabile servo di Dio. Sabato 10 ottobre 2020 è stato proclamato beato.