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Offriva denaro a famiglie povere disposte a vendere le figlie per abusi: “So che avete bisogno”

L’uomo pubblicava annunci online per conoscere genitori in difficoltà, disposti a vendere le proprie figlie in cambio di denaro. In un’occasione avrebbe proposto a una donna di abusare della figlia di 6 anni, una “bimba vera”. “Noi abbiamo bisogno, la figlia che età dovrebbe avere per piacerti?”, la risposta di una coppia.
A cura di Francesca Del Boca
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"Ho talmente tanto materiale che ne ho quasi la nausea…". Un archivio impressionante di foto e video di minori che ha portato in carcere un uomo residente a Milano. Il 50enne è stato infatti arrestato per cessione e detenzione di materiale pedopornografico su ordinanza del gip di Milano Roberto Crepaldi, nell'inchiesta condotta dalla Polizia postale e coordinata dal pm Alessia Menegazzo del dipartimento guidato dall'aggiunto Letizia Mannella.

Le chat con i genitori in difficoltà

"Importanti quantitativi di materiale pedopornografico", come riportano gli atti dell'inchiesta, che l'uomo si era procurato attraverso un'intensa attività di ricerca online. Con annunci rivolti direttamente a famiglie in difficoltà, tra ragazze madri e genitori con problematiche psichiche, disposte a vendere i figli in cambio di abusi. "Ho intuito che avreste bisogno…", l'aggancio in chat a una madre a cui avrebbe proposto di abusare della figlia di 6 anni, "una bimba vera". "Noi abbiamo bisogno… la figlia che età dovrebbe avere più o meno per piacerti?”, la risposta di una coppia di genitori. "A me piacciono dai 14 ai 17… ma anche di 12, se hai un rapporto complice", la replica dell'uomo.

Centinaia di file condivisi nel dark web

L'uomo, che sarà interrogato nei prossimi giorni dal gip, avrebbe insomma cercato in tutti i modi "di conoscere o di interloquire con genitori o comunque adulti che potessero dargli la possibilità di fissare incontri sessuali con minorenni, talvolta dicendosi disposto a corrispondere un compenso economico". Ma non solo. Il 50enne, secondo quanto emerso, avrebbe intrattenuto rapporti virtuali anche con ragazze minorenni, alle quali chiedeva in prima persona di inviare video o foto da condividere a sua volta nel dark web. Per un totale di almeno 400 file, tutte con minori di 16 anni come protagonisti, stanati grazie a una segnalazione dal Canada.

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