Occupato un edificio abbandonato da anni a Milano: andranno a viverci famiglie e bambini sfrattati e non ricollocati
Nella mattinata di oggi, sabato primo luglio, è stato occupato lo stabile abbandonato e inutilizzato da anni in via Fortezza 1, a Milano, nei pressi della fermata Villa San Giovanni della metropolitana rossa. Lo ha annunciato sui propri canali social il collettivo "Ci Siamo-Rete Solidale". Ci andranno a vivere innanzitutto le cinquanta persone, bambini compresi, che sono stati sfrattati a marzo da via Siusi e che non sono, di fatto, state ricollocate da nessuna parte.
Occupato un edificio in via Fortezza 1
Aiutati dagli attivisti di "Ci Siamo-Rete Solidale", che da anni si occupa di promuovere "una convivenza autogestita da parte di un gruppo di migranti, scappati da guerre e crisi economiche", le cinquanta persone che lo scorso marzo sono state sfrattate da un altro stabile occupato in via Siusi, nei pressi di via Palmanova, questa mattina hanno occupato un altro edificio, anch'esso abbandonato e inutilizzato da anni nonostante la sempre più grave emergenza abitativa che attanaglia Milano.
Si tratta di uno stabile sito in via Fortezza 1, al confine con il comune di Sesto San Giovanni, che ora sarà abitato da famiglie, molte delle quali con figli piccoli, che dopo essere state sfrattate non sono mai state ricollocate in alcun modo. Dopo lo sgombero di via Siusi, infatti, erano semplicemente state momentaneamente accampata in un altro edificio di via Fracastoro, in zona Gorla, ma non nessuno si era preoccupato realmente di trovare una soluzione che fosse più definitiva.
Insorge l'opposizione in Consiglio comunale
La Lega, all'opposizione nel consiglio comunale di Milano, ne ha subito approfittato per strumentalizzare l'accaduto, paventando gli scenari più pericolosi: "Questa grande occupazione ricorda per ampiezza e stile quella dell’ex hotel Astor a Firenze, al centro delle cronache per il drammatico caso della piccola Kata", hanno scritto in un comunicato congiunto Samuele Piscina e Silvia Sardone.
"Ci aspettiamo – continuano i due consiglieri leghisti – che l’amministrazione cittadina provveda subito a organizzare lo sgombero, senza facilitare i delinquenti delle occupazioni seriali". Ma, a maggior ragione se lo stabile non è di proprietà comunale, l'eventuale sgombero compete alla Questura e alla Prefettura e non al Comune. Ma soprattutto – come dimostrano i fatti di oggi – se non si risolve il problema abitativo si generano unicamente altro abusivismo e illegalità.