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Occupato il liceo Russell a Milano: è la 25esima occupazione da gennaio

Questa mattina gli studenti del liceo Russell di Milano hanno occupato il loro istituto: è la 25esima occupazione da gennaio in città.
A cura di Francesco Loiacono
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Anche il liceo scientifico e delle scienze umane Bertrand Russell che si trova in via Gatti, a Milano, è stato occupato dagli studenti. Si tratta del 25esimo istituto, a partire da gennaio, che segue lo stesso destino. Nella mattinata di oggi, mercoledì 30 marzo, gli studenti del Russell si sono ritrovati a scuola e hanno deciso, dopo un'assemblea generale, di occupare l'istituto. Alle 16.30 inoltre si terrà un presidio di solidarietà in via Gatti perché, stando a quanto ha riportato su Instagram il collettivo studentesco Cora (Omero-Russell), dopo l'occupazione di stamane sarebbero partite alcune denunce a singoli studenti: "È importante darci il sostegno di tutti i collettivi studenteschi in questo momento drammatico del nostro istituto. L’occupazione sta continuando, contro ogni volontà degli organi superiori".

I motivi dell'occupazione

In un comunicato il collettivo studentesco ha spiegato i motivi dell'occupazione: "Siamo arrivati al limite della sopportazione di un sistema scolastico che nel post-pandemia come mai prima d’ora ha fatto sentire le proprie fallacità – scrivono gli studenti – che si sono ripercosse sul benessere psicologico della popolazione studentesca senza che nessuno si accorgesse (o volesse accorgersi) di cosa passava nella mente di noi ragazzi, catapultati in una dimensione estraniante di scuola che si occupa solo di impartirci ciò che viene richiesto dai piani ministeriali senza interpellarsi minimamente su quali effetti e quali necessità avessero causato in noi due anni di stato di emergenza.

Dal collettivo spiegano che con le attività che porteranno avanti da stamattina in autogestione si vuole "rilanciare quel senso di cooperazione e collaborazione fra pari che dovrebbe essere alla base del dialogo educativo di cui la pandemia e la sua gestione insufficiente ci hanno privato". Gli studenti chiedono che la scuola "non sia più un piano parallelo e incongruente con le nostre vite al di fuori dell’istituto, che si occupi di parlare con chiarezza e di esporsi con forza nelle questioni di grandissima rilevanza della nostra quotidianità, come il recente conflitto in Ucraina". Tra le richieste anche la possibilità di usufruire sempre della psicologa, anche senza il permesso dei genitori per i minorenni, e che venga dato più spazio all'educazione sessuale. Non mancano le critiche all'alternanza scuola-lavoro e un ricordo dei due giovani Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci, "vittime di un sistema di sfruttamento inaccettabile che li ha costretti a perdere la vita perché si trovavano dovunque tranne dove dovevano essere: in classe e non a lavorare gratuitamente in condizioni di sicurezza insufficienti".

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