Occupato anche il Beccaria di Milano, crescono le proteste degli studenti: domani previsto un corteo
Non si arresta l'ondata di proteste che sta interessando gli studenti delle scuole superiori. In tutta Italia crescono mobilitazioni e manifestazioni. I ragazzi e le ragazze chiedono una riforma del sistema scolastico e una revisione della maturità. A Milano, a pochi giorni di distanza, sono stati occupati ben tre istituti scolastici. Dopo il Vittorio Veneto e il Carducci, anche il liceo classico Beccaria è stato occupato. Domani, venerdì 11 febbraio, è stata organizzata una manifestazione che partirà da Piazza Cairoli.
L'occupazione del liceo Beccaria
L'occupazione al Beccaria è iniziata alle 7.30: gli studenti sono entrati nel cortile e hanno dato inizio a un'assemblea. Durante l'evento, hanno letto un manifesto in cui erano elencati i motivi dell'occupazione. Potevano entrare anche gli studenti e i professori che volevano seguire le lezioni: "L’intenzione è di unirsi alle iniziative di protesta delle altre scuole di Milano, accrescendo la credibilità e la visibilità di questa mobilitazione studentesca", scrivono gli studenti in un comunicato.
Gli altri due istituti occupati
Oltre al Beccaria attualmente sono occupati anche il Carducci e il Vittorio Veneto. Nelle scorse settimane erano stati occupati il Manzoni e il Severi Correnti. Al Liceo Carducci, il preside Andrea di Mario ha deciso di tenere la linea dura: non è possibile far entrare alcun esperto invitato dai ragazzi per i dibattiti. I Sentinelli di Milano, per esempio, erano tra gli ospiti: "Come Sentinelli stiamo parlando di diritti civili fuori dal Liceo Carducci di Milano davanti a più di cento tra ragazze e ragazzi. Il Preside non permette il confronto nelle classi. Il confronto loro l'hanno voluto fare ugualmente. Emozionante".
Il corteo di domani
Il corteo di domani anticiperà la manifestazione generale prevista per il 18 febbraio. I ragazzi dell'Unione Degli Studenti chiedono "risposte e prese di posizioni concrete su numerose questioni". In particolare, chiedono chiarimenti sull'inasprirsi delle dinamiche di repressione che avvengono durante le mobilitazioni studentesche: "Vogliamo che venga ritirata la direttiva della Lamorgese rispetto alla libertà dei comitati dell’ordine e la sicurezza, che le azioni di repressione istituzionali, come le sospensioni per le occupazioni, siano combattute e codici identificativi per le forze dell’ordine”. Chiedono inoltre che venga ripensata l'alternanza scuola lavoro e l'Esame di Stato: "È inaccettabile che il ministero non si sia confrontato con la rappresentanza studentesca prima di stilare le linee guida, ignorando le numerose difficoltà e carenze formative che la fase pandemica ha apportato al mondo dell’istruzione. Vogliamo la revoca della seconda prova e l’introduzione di una tesina multidisciplinare, che garantisca personalità e soggettività al processo valutativo”.