Nuovo sciopero di Trenord sabato 8 e domenica 9 ottobre: non ci sarà neanche la fascia di garanzia
Non ci sarà alcuna fascia di garanzia. Si prospetta un fine settimana di grandi disagi per chi si sposterà con il treno in Lombardia. I lavoratori di Trenord hanno indetto uno sciopero dalle ore 21:00 di sabato 8 alle ore 21:00 di domenica 9 ottobre.
I treni potrebbero restare fermi tutto il giorno
A proclamare l'agitazione sono stati la Rappresentanza sindacale unitaria del personale mobile di Trenord e il sindacato Orsa. L'azienda comunica che potranno esserci ripercussioni ai servizi regionale, suburbano e aeroportuale.
I lavoratori incroceranno le braccia domenica prossima. Trattandosi di una giornata festiva, la regolamentazione delle agitazioni non prevede alcuna fascia dove sia garantita la circolazione dei treni. Il rischio concreto per i viaggiatori che si spostano in Lombardia è quindi quello di rimanere a piedi.
Con una nota pubblicata sul proprio sito web, l'azienda di trasporto ferroviario comunica che se a causa dello sciopero non fossero effettuate le corse programmate del Malpensa Express, che collega la stazione di Cadorna allo scalo aeroportuale, sarà istituito un servizio di bus sostitutivi senza fermate intermedie. Le linee attive saranno due:
- da Milano Cadorna (via Paleocapa, 1) al Terminal 1 dell'Aeroporto di Milano Malpensa
- da Stabio al Terminal 1 dell'Aeroporto di Milano Malpensa.
Inoltre, Trenord fa sapere che nella serata di sabato, quando prenderà il via l'agitazione dei lavoratori, i treni con orario di partenza prevista entro le ore 21 e termine corsa entro le ore 22 arriveranno regolarmente a destinazione.
È polemica per il sondaggio sulla soddisfazione dei passeggeri
Lo sciopero arriva a pochi giorni dalle polemiche che hanno investito Trenord dopo la pubblicazione dell'annuale relazione sulla qualità. Secondo l'azienda l'81 per cento dei viaggiatori sarebbe soddisfatta del servizio offerto. Per il comitato dei pendolari il servizio, invece, è nettamente peggiorato negli ultimi tre anni e Regione Lombardia continua a negare il confronto alle associazioni che tutelano i diritti di chi si sposta ogni giorno con il treno per motivi di studio o lavoro.