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Nuova aggressione omofoba a Milano, barista sfregiato con un coccio di bottiglia: “Fro… di merda”

Un ragazzo di 24 anni, dipendente del bar Mono di Milano, è stato insultato e aggredito nella notte tra venerdì e sabato dopo il turno di lavoro. “Fr.. di merda, ricc… dovete morire”, gli hanno urlato contro in quattro. Uno lo ha poi ferito con un coccio di bottiglia provocandogli uno sfregio. “Non venite a dirci che non si tratta di omofobia – ha scritto il titolare del locale – In una città come Milano, o altrove, questi attacchi non devono più accadere”.
A cura di Francesco Loiacono
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A Milano si è da poco celebrato il Pride, durante il quale tra le altre richieste è stata espressa la necessità di accelerare il processo di approvazione del Decreto di legge Zan sull'omotransfobia. E a tutti coloro che pensano che un provvedimento del genere non serva sta rispondendo la cronaca: tra venerdì e sabato sono salite a tre le aggressioni omofobe denunciate a Milano. Dopo il ragazzino di 12 anni insultato e schiaffeggiato mentre raggiungeva il Pride e la coppia picchiata in via Manzoni, a denunciare l'ennesimo episodio è stato un ragazzo di 24 anni che lavora come barista al Mono, locale in via Lecco, zona Porta Venezia, che è tradizionalmente uno dei punti di ritrovo della comunità Lgbt.

Il racconto dell'aggressione di venerdì notte

Nella notte tra venerdì e sabato il ragazzo ha riferito di essere stato prima insultato e poi preso a bottigliate da un gruppo formato da quattro persone. Dopo gli epiteti "Fr.. di merda, ricch… dovete morire", il gruppetto di aggressori è passato all'azione: uno degli aggressori ha ferito con un coccio di bottiglia il 24enne tra l'angolo della bocca e l'occhio, causandogli uno fregio che i medici dell'ospedale Fatebenefratelli hanno suturato con dieci punti, mentre un altro ha colpito con un pugno un amico del barista. L'aggressione è avvenuta tra largo Bellintani e viale Tunisia attorno alle 4 del mattino, quando il barista aveva terminato il proprio turno di lavoro e si stava finalmente riposando. "La macchia di sangue è ancora visibile tra il Lazzaretto e Viale Tunisia – hanno scritto i gestori del bar Mono su Facebook -. Dove sono le autorità? Dove sono i controlli. E non venite a dirci che non si tratta di omofobia. In una città come Milano, o altrove, questi attacchi non devono più accadere. Fate girare perché un giorno potreste essere voi oggetto di un’aggressione omofoba. Il Ddl Zan serve eccome e subito!". La vittima dell'aggressione ha intanto sporto denuncia contro ignoti per cercare di individuare gli autori del vile e grave gesto.

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