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Nubifragio a Milano, Rocco Tanica: “Prima il Comune mi rideva in faccia, ora nessuno mi ascolta”

Lo sfogo del tastierista di Elio e le Storie Tese dopo il nubifragio a Milano. “Possibile che, in presenza di rischi annunciati, non si sia provveduto a mettere in sicurezza le aree interessate dall’esondazione del Seveso?”.
A cura di Francesca Del Boca
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Ha fatto tanto discutere lo sfogo di Rocco Tanica dopo il nubifragio che ha colpito Milano, e causato l'ennesima esondazione del Seveso nella zona nord della città: lo storico tastierista della band Elio e le Storie Tese, attraverso poche frasi pubblicate su X, si era scagliato contro l'amministrazione comunale guidata da Beppe Sala. "Zero prevenzione, zero manutenzione", era stata la sua denuncia social contro Palazzo Marino. "Mia madre, disabile, è bloccata in casa".

"La mamma ora sta bene, anche se vive in uno stato d'ansia perpetuo", ha raccontato Rocco Tanica oggi a Caterina Collovati, durante la trasmissione Detto Da Voi in onda su Telelombardia. "Ma il punto è che non si è trattato di un evento catastrofico eccezionale. È un fenomeno ormai più che frequente, ogni volta preceduto da svariate allerte di rischio idrogeologico", spiega il musicista milanese, al secolo Sergio Conforti.

"Il Seveso, poi, esonda da sempre nei soliti punti: la zona di Niguarda, piazzale Istria, via Carbonari, via Timavo… possibile che, in presenza di rischi annunciati e prevedibili, non si sia provveduto a mettere in sicurezza queste aree e soprattutto i suoi abitanti?".

Del resto, non è la prima volta che la famiglia di Rocco Tanica si trova ad affrontare le conseguenze del fiume sotterraneo in piena. "Ci siamo ritrovati con gli stivali e la pala decine e decine di volte. Nel 2014 abbiamo registrato quasi 20mila euro di danni, con il mio pianoforte che galleggiava nella stanza e l'abito da sposa di mia madre rovinato dal fango", le sue parole. "Insomma, nessuno si aspetta che Fontana o Sala fermino le acque con il bastone di Mosè. Ma possibile che nessuno sia in grado di fronteggiare un evento che si ripete identico da 150 anni? Che non venga predisposto un piano di emergenza sul territorio, una sorta di unità di crisi da attivare all'occasione?".

Intanto Palazzo Marino, dopo lo sfogo diventato virale, per il momento ancora tace. "Io non ho sentito nessuno.  Anni fa, quando rimasi intrappolato in macchina nel sottopasso di piazza Carbonari e pubblicai un video, venni convocato durante un Consiglio comunale", conclude il tastierista degli Elii. "Non dicevo cose diverse da quelle che sostengo tuttora. E l'assessore Marco Granelli, mentre parlavo, mi rideva in faccia. È davvero frustrante".

L'esondazione del Seveso del 31 ottobre 2023
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